Il regista di Haifa, Amos Gitai, ha presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia il film “Why War”, Fuori Concorso. Il film si basa sulla corrispondenza del 1932 tra Albert Einstein e Sigmund Freud su come prevenire la guerra. Gitai sottolinea l’importanza del dialogo come unica strada per evitare conflitti, un tema attuale nonostante siano trascorsi quasi cento anni.
LE ORIGINI DELLA GUERRA
“Why War” esplora le radici dei conflitti e cerca di comprendere la ferocia che pervade il nostro mondo. Il cast internazionale include Irène Jacob, Mathieu Amalric, Micha Lescot e offre una prospettiva unica girata tra Vienna, Berlino, Tel Aviv e Parigi. Gitai, con una troupe inclusiva di israeliani e palestinesi, crea un microcosmo di amicizia privo di demagogia.
UNA RIFLESSIONE SULLA VIOLENZA
Il regista riflette sul motivo per cui i popoli si trovano in guerra, ispirato dalla situazione attuale. Gitai evidenzia la tristezza di vedere il suo amato paese coinvolto in conflitti infiniti e sottolinea la necessità di trovare vie per la riconciliazione e costruire ponti di pace.
ARTE COME ARMA DI CULTURA
Gitai sceglie di non mostrare immagini di guerra nel film, puntando invece sull’arte e sulla poesia per contrastare la tossicità della narrazione bellica. L’obiettivo è offrire una prospettiva diversa, lontana dalla violenza mediatica, e contribuire alla ricostruzione di una regione segnata da anni di conflitto.
UNA PRODUZIONE CONTEMPORANEA
“Why War” vede anche la partecipazione italiana nella produzione, con la Indiana Production di Marco Cohen e Benedetto Habib. L’impegno per portare avanti un messaggio di pace e dialogo è evidente, trasformando il film in un’opera che va oltre la cronaca per offrire una visione critica e speranzosa sul futuro.
Si ringrazia Alessandra Magliaro per la sua preziosa collaborazione alla realizzazione di questo articolo.
