Il film “West Side Story” diretto da Steven Spielberg potrebbe non essere all’altezza del suo predecessore, ma resta un’opera cinematografica che non passa inosservata. L’illuminazione, le inquadrature e il movimento continuo lo rendono un vero e proprio manuale sul come realizzare un film di successo. Nonostante sia stato considerato uno dei più grandi flop del regista, la colpa non deve essere attribuita alla sua preparazione.
La visione di Mike Faist
Secondo Mike Faist, che ha interpretato Riff nel film, i quattro mesi di prove prima delle riprese sono stati un momento cruciale per la realizzazione di “West Side Story”. Steven Spielberg era costantemente presente durante le prove, osservando attentamente ogni dettaglio e facendosi coinvolgere nel processo creativo. Faist ricorda con particolare enfasi l’attenzione di Spielberg per i dettagli e le sequenze più complesse, che richiedevano una pianificazione accurata.
Il ruolo dello stress
Durante le riprese, Steven Spielberg ha mostrato segni di stress e tensione, manifestati anche attraverso il fumo incessante di sigarette. Faist ricorda un episodio in cui Spielberg, sotto pressione per una scena particolarmente complicata, si è fatto accendere una sigaretta da Faist stesso, rivelando il suo stato d’animo teso e sudato. Nonostante i momenti di panico e stress vissuti dal regista, il risultato finale del film è stato impeccabile e Spielberg è stato addirittura nominato all’Oscar come miglior regista per l’ottava volta.
Prospettive future
Con 77 anni alle spalle, è auspicabile che Spielberg possa gestire con maggiore serenità e consapevolezza i prossimi progetti cinematografici, come ad esempio “Napoleon” per HBO. Il regista dovrebbe ridurre il consumo di sigarette per preservare la propria salute e continuare a regalarci capolavori del cinema per ancora molto tempo.