Il Rome Film Fest ospita l’anteprima del nuovo film di Viggo Mortensen, un western insolito ma coinvolgente intitolato ‘The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono‘. Il film, presentato in seguito a una proiezione a Toronto, offre una prospettiva femminista, romantica ed esistenziale ambientata durante la Guerra di secessione americana.
IL RETROSCENA DELL’OPERA DI MORTENSEN
Il secondo film diretto da Viggo Mortensen, anche sceneggiatore e compositore della colonna sonora, narra la storia di Holger, un tranquillo immigrato danese, che incontra la decisa Vivienne, originaria del Canada, al mercato del pesce di San Francisco. Il loro amore li porta a stabilirsi in una remota casetta di legno in California, vicino alla città di frontiera Elk Flats.
UN OMAGGIO MATERNI DEL REGISTA
Nei titoli di coda, emerge chiaramente che il film è un tributo della Mortensen alla madre. Durante una conferenza stampa, Mortensen rivela che la genesi del film è avvenuta durante il periodo di lockdown a Madrid, quando ha sentito il desiderio di creare una storia che celebrasse la forza e l’indipendenza delle donne, ispirato proprio dalla figura materna.
RIFLESSIONI SU VIVIENNE E KAMALA HARRIS
Mortensen, scherzando ma con un fondo di verità, confronta il personaggio di Vivienne con la politica Kamala Harris. L’attore si augura che donne come Vivienne possano emergere anche nel panorama politico, sottolineando la personalità forte e autonoma di Harris e riflettendo sulle sfide che le donne affrontano nel mondo della leadership politica, specialmente negli Stati Uniti.
Il nuovo western di Mortensen si configura non solo come un’opera cinematografica, ma come un’opportunità di riflessione sulla presenza delle donne nelle sfere sociali e politiche, mescolando elementi tradizionali del genere western con una fresca prospettiva contemporanea.
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