Pio e Amedeo hanno vissuto un’estate indimenticabile, tra selfie con Papa Francesco e incontri con fan illustri. Scherzando, raccontano di aver incrociato personaggi come la Meloni e Giuseppe Conte, entrambi foggiani come loro. Ora, per il duo comico, c’è in arrivo un nuovo progetto che li vede coinvolti direttamente: un film diretto in prima persona su cui stanno già lavorando.
Il debutto al Filming Sardegna Festival
Durante la 7ª edizione del Filming Sardegna Festival, Pio e Amedeo hanno svelato dettagli sul loro prossimo film e sul perché abbiano deciso di prendere in mano la regia. Dopo aver lavorato con Gennaro Nunziante in pellicole come “Belli ciao” e “Come può uno scoglio”, i due comici sentono il desiderio di esprimersi autonomamente. Non intendono però dimenticare l’insegnamento ricevuto da Nunziante, che li ha supportati e guidati nel loro percorso. L’obiettivo è quello di comunicare attraverso il loro linguaggio e di continuare a crescere artisticamente in modo personale.
Lontani da Raitre e vicini a Mediaset
Circolavano voci su un possibile approdo di Pio e Amedeo su Raitre, soprattutto in un programma di satira. Tuttavia, i due comici escludono categoricamente questa possibilità, preferendo rimanere legati a Mediaset. Scherzando sulle condizioni economiche meno vantaggiose della rete pubblica, ribadiscono di sentirsi più a loro agio nella situazione attuale. L’obiettivo rimane quello di intrattenere senza ledere la sensibilità degli spettatori: la comicità per loro è uno strumento per esorcizzare la negatività e creare momenti di leggerezza. Con un’attenzione particolare alla responsabilità sociale, Pio e Amedeo si pongono come portavoce di un umorismo che, pur provocatorio, non vuole ferire nessuno.
La rivoluzione del politically correct
Pio e Amedeo parlano anche dell’attuale situazione legata al politically correct, riconoscendo una sorta di controrivoluzione in atto nel mondo. Per i due comici, è importante mantenere un equilibrio tra libertà di espressione e rispetto verso gli altri. Convinti che la comicità possa essere uno strumento di denuncia e di rivendicazione sociale, continuano a lavorare per intrattenere il pubblico senza tradire le proprie convinzioni.