Nel film “Fiore Mio”, scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, l’autore esplora la sua montagna, il Monte Rosa, in un viaggio intimo e introspettivo. Dopo il successo de “Le otto montagne” e del documentario “Sogni di Grande Nord”, Cognetti porta sul grande schermo la sua poetica e il suo legame viscerale con la natura.
L’ispirazione dietro “Fiore Mio”
Durante l’estate del 2022, Paolo Cognetti viene profondamente colpito dall’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, un evento che lo spinge a voler raccontare la bellezza delle montagne e dei paesaggi minacciati dal cambiamento climatico. Ispirandosi a “Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, Cognetti desidera cambiare i punti di vista e raccontare la montagna in tutte le sue sfaccettature.
I compagni di viaggio di Paolo Cognetti
Nel suo viaggio sul Monte Rosa, Paolo Cognetti non è solo. Accanto a lui ci sono figure significative come il direttore della fotografia Ruben Impens, l’amico Remigio e personaggi come Arturo Squinobal e sua figlia Marta, che gestisce il primo rifugio vegano delle Alpi. Corinne e Mia, donne dei rifugi, offrono un caloroso benvenuto ai viandanti, mentre Sete, sherpa d’alta quota, porta con sé l’esperienza di aver scalato tre Ottomila. Il cantautore Vasco Brondi contribuisce con la colonna sonora, arricchendo il film con nuove composizioni e la canzone “Ascoltare gli alberi”, mentre la traccia “Fiore Mio” di Andrea Laszlo De Simone ispira il titolo del film.