Inizia un viaggio in un mondo oscuro e fantastico, dove la disperazione e il buonumore nero si fondono per dare vita a una trilogia unica nel suo genere. Tre racconti, tre mondi assurdi che svelano un’ironia profonda che ci avvicina alla disfatta, all’infelicità che fa tripudio di chi è affine. Ecco i protagonisti di “Niente di nuovo sotto il suolo”, una trilogia scritta da Luca Ruocco e Ivan Talarico.
Il mondo di E.K.: un’ipotesi ottimistica sulla morte
Il primo racconto della trilogia, E.K., ci porta in un mondo dove un acronimo desidera il suicidio a sua insaputa. La morte diventa solo un’ipotesi ottimistica che nasconde l’infinito, portandoci a riflettere sul significato della vita e della fine. In questa narrazione, la presenza costante della morte ci fa sorridere di fronte alle sciagure, per esorcizzare il vero male che si cela dietro l’unica ingiustizia, l’assillo di una mente sana.
La disperazione comica di gU.F.O. e Operamolla
Nel secondo racconto, gU.F.O., un alienato diviso tra extraterrestri colonialisti e gufi parlanti ci porta a esplorare i confini della propria identità. Un viaggio surreale tra dimensioni diverse, che mette in luce la fragilità dell’essere umano e la ricerca costante di un senso nell’assurdità del mondo. Infine, in Operamolla, tre sorelle in attesa di risorgere ci conducono in un universo dove il tempo sembra non avere significato, ma dove l’attesa è permeata da una profonda ironia e un desiderio latente di rinascita.
Luca Ruocco e Ivan Talarico sono gli autori di questa trilogia che, attraverso una scrittura ironica e graffiante, ci immergono in mondi paralleli dove la morte, la disperazione e il nichilismo illuminato si intrecciano in un intreccio di emozioni contrastanti. Una lettura avvincente che descrive con precisione la società odierna, mettendo in luce le contraddizioni e le assurdità che la caratterizzano.