Con un’esplosione di colori e forme, il film “La Divina Cometa” del 2023 trasporta gli spettatori in un viaggio affascinante attraverso l’arte in tutte le sue sfaccettature. Dalla pittura al teatro, dalla letteratura alla fotografia, l’opera rivisita queste espressioni artistiche attraverso gli occhi sensibili di Mimmo Paladino, uno dei protagonisti della Transavanguardia italiana.
La Trama e il Cast di “La Divina Cometa”
In questo straordinario viaggio artistico, il film vanta la presenza di volti noti dello spettacolo italiano. Toni Servillo interpreta il Conte Ugolino, affiancato da Francesco De Gregori, Nino D’Angelo e Alessandro Haber nei ruoli dei magi della musica, della poesia e del teatro. Sergio Rubini, Giovanni Veronesi, Peppe Servillo, Cristina Donadio e molti altri completano un cast di grandi talenti.
La storia segue un attore e una famiglia di senzatetto trasportati da un treno verso un destino incerto. Il viaggio non è solo una ricerca di una casa, ma si trasforma in una vera e propria messa in scena. L’attore si trasforma in un Dante solitario nella discesa agli inferi, mentre la famiglia cerca disperatamente la loro dimora promessa. Un numerologo tenta di dare senso a questa commedia, narrando il viaggio tra i gironi infernali e i luoghi del presepe, tra arte popolare e sperimentale.
La Recensione di “La Divina Cometa”
Secondo film realizzato da Mimmo Paladino, dopo il successo di “Quijote” del 2006, “La Divina Cometa” è un omaggio alla Divina Commedia di Dante Alighieri e alla Natività. Paladino, attraverso il simbolo di una cometa personale, rende omaggio al grande poeta italiano, cercando di fondere arte popolare e avanguardia.
Sullo schermo si intrecciano personaggi iconici come Dante, una bambina simbolo della Cometa, Paolo e Francesca, il conte Ugolino e i Re Magi reinterpretati come portatori di arte: Musica, Pittura, Teatro, Poesia e il Nulla, simbolo di infinita possibilità. Tra i personaggi presenti anche Giordano Bruno, Pitagora, Glen Gould e una famiglia forse sacra in cerca di ospitalità. L’opera si evolve senza una trama lineare, lasciando spazio a continui cambi di scene che potrebbero confondere lo spettatore, nonostante la presenza della voce fuori campo di Carmelo Bene che recita brani dell’Inferno.
In conclusione, “La Divina Cometa” si rivela un film di grande impatto visivo, sebbene alcune opportunità di sviluppo siano state forse trascurate, soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura. Gli appassionati di cinema potranno apprezzare la splendida fotografia di Cesare Accetta e la scenografia curata da Luigi Ferrigno.