Armie Hammer, l’attore noto per il suo ruolo in “Chiamami con il tuo nome”, si è aperto in una lunga conversazione al podcast “Painful Lessons”, condotto da Tyler Ramsey. Durante l’intervista, ha affrontato le critiche e le difficoltà del passato, rivelando anche pensieri di suicidio. Nonostante le tempeste affrontate, è determinato a ricominciare da zero.
Le sfide di una carriera turbolenta
Dopo aver dovuto rinunciare a diversi progetti cinematografici, tra cui “Next Goals Wins” di Taika Waititi, Armie Hammer ha dovuto affrontare molte voci e critiche sul suo conto. Durante il periodo di ricovero presso la The Guest House in Florida, circolavano pettegolezzi su presunte attività lavorative in un resort alle Isole Cayman. Tuttavia, già lo scorso autunno, l’attore aveva mostrato segnali positivi di rinascita attraverso i suoi post su Instagram.
Lotta contro le accuse e il dolore interiore
Accusato di feticismo BDSM e addirittura di cannibalismo, Armie Hammer si è visto costretto a intraprendere un percorso di riabilitazione. Ha dichiarato di essere stato spesso incosciente delle sue azioni, comportandosi in maniera irresponsabile. La situazione lo ha portato al limite, tanto da pensare al suicidio. Tuttavia, il pensiero dei suoi figli gli ha impedito di compiere l’atto estremo, portandolo a una profonda riflessione su se stesso e sul suo futuro.
La ricerca di una nuova strada
Oggi, la carriera di Armie Hammer sembra in stallo, con l’industria di Hollywood che sembra averlo messo da parte. Nonostante ciò, l’attore sembra determinato a rinascere dalle ceneri e a creare una nuova realtà per sé stesso. Attraverso la scrittura di una sceneggiatura in collaborazione con un amico di nome Jerry, Hammer sembra voler tracciare una nuova strada per il suo futuro artistico.