Introduzione:
Jasmine Trinca, celebre attrice e regista, fa ritorno a Pesaro per la terza volta, partecipando alla Mostra del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida. Durante l’evento, è stata presentata in anteprima mondiale la pellicola “Maria Montessori, La nouvelle femme” firmata dalla regista Léa Todorov.
Il lungo percorso di un film unico:
L’esperienza dietro le quinte:
Durante un’intervista, Trinca condivide che il progetto del film ha avuto una gestazione lunga, durata sette anni fin dal primo incontro con la regista. Approcciandosi alla figura di Maria Montessori, l’attrice svela di conoscere solo una parte pubblica della sua vita, scoprendo poi l’aspetto più intimo attraverso il lavoro con bambini e ragazzi con varie forme di disabilità. Quest’esperienza le ha permesso di ritrovare le radici dell’interpretazione e di riabbracciare l’arte dell’ascolto e della relazione, aprendosi a una nuova dimensione emotiva.
Maternità e ispirazione nel film:
Un tema centrale del film è la maternità intesa in diverse sfaccettature, incarnando non solo la cura ma anche il desiderio e l’ispirazione per creare un mondo immaginario. Trinca riflette sulla rinuncia alla maternità personale da parte di Montessori, sottolineando la molteplicità di forme con cui questo sentimento può manifestarsi, includendo la volontà di dare vita a un mondo idealizzato. La maternità diviene quindi un concetto che va al di là della cura fisica, aprendo a orizzonti inediti.
La persistente influenza del film:
Trinca racconta con affetto il legame che ha sviluppato con i giovani attori del film, mantenendo vivo il contatto con loro e custodendo gratitudine per l’esperienza condivisa. Le relazioni e le emozioni nate sul set continuano a bruciare nei cuori dei protagonisti, mantenendo viva l’intensità delle interpretazioni. La figura di Maria Montessori diventa per Trinca un’icona, incarnata nelle mille sfaccettature del suo essere, dalla rinuncia alla maternità alle profonde riflessioni educative.
Il legame con il territorio e la crescita professionale:
Trinca rivela il legame affettivo con il territorio italiano, particolarmente legato ad Ancona dove ha debuttato con il film di Nanni Moretti “La stanza del figlio”. Profondamente radicata nel ricordo di quei luoghi, l’attrice rievoca con nostalgia le giornate trascorse sul set, evidenziando il significato di quel momento per la sua crescita artistica e personale.