Un giovane regista emergente: Filippo Barbagallo

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Un giovane regista emergente: Filippo Barbagallo - Horrormania.it

Esplorando un nuovo stile cinematografico

Filippo Barbagallo è un giovane regista che si sta facendo strada nel panorama cinematografico italiano con uno stile unico e originale, che ricorda quello di un Gianni Di Gregorio giovane. Il suo primo film, che vede protagonista il personaggio di Dario, venticinquenne alle prese con le insidie della vita quotidiana e dei rapporti interpersonali, si distingue per una narrazione che si avvicina alla spontaneità di una conversazione tra amici. Supervisionato da Di Gregorio stesso, il film si focalizza sulle sfide emotive e relazionali affrontate dal protagonista, mostrando le sue difficoltà nel relazionarsi con il mondo esterno e nel prendere decisioni importanti per il suo futuro.

L’arte di narrare senza pretese e con leggerezza

Per Barbagallo, fondamentale è la capacità di raccontare storie senza la necessità di stupire a tutti i costi o di fornire spiegazioni dettagliate. La sua narrazione si distingue per la capacità di sdrammatizzare le situazioni, evitando di cadere nella noia e mantenendo un certo pudore nell’esposizione delle tematiche affrontate. L’obiettivo è creare un’esperienza cinematografica simile a bere una birra leggera con gli amici, rilassante e piacevole, che lasci al pubblico una sensazione di benessere e di tranquillità. Questo approccio colloquiale e sincero si riflette anche nella scelta di ambientazioni come le rovine, che per il regista rappresentano un simbolo rassicurante e affascinante.

Il regista giovane-vecchio e il rapporto con i social

Definendosi un “giovane-vecchio” fin dall’adolescenza, Filippo Barbagallo riflette sulla sua relazione con i social media e con l’evoluzione della società digitale. Lontano da una visione idealizzata di questi strumenti, il regista ammette di sentirsi a disagio di fronte alla loro onnipresenza e alla loro influenza sulle relazioni umane. Per Barbagallo, i social media possono essere paragonati a una costante vendita di frammenti della propria identità, un processo che non contribuisce al benessere emotivo delle persone. Con una sensibilità tipica di chi osserva il mondo con occhi attenti e critici, il regista cerca di trasmettere attraverso le sue opere un messaggio di autenticità e di riflessione sulla società contemporanea.

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