È da poco uscito su Prime Video l’adattamento seriale della saga videoludica di Bethesda Fallout e si tratta di un gran prodotto. La serie è ideata da Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner e sviluppata da Jonathan Nolan e Lisa Joy, creatori di Westworld.
Ambientazione post-apocalittica
Fallout è ambientata nella Los Angeles di un futuro post-apocalittico. Sono passati 219 anni da quando parte della razza umana si è rinchiusa nei “vault”, dei bunker sotterranei, per sopravvivere alla catastrofe atomica. Ma un giorno Lucy decide di scoprire se sia possibile tornare a vivere in superficie. Il contrasto tra l’ordine sotterraneo, dipinto con uno stile rétro che si rifà alla fantascienza americana degli Anni 50 e 60, e l’anarchia di un pianeta devastato è il cuore della serie.
Il ricco cast di Fallout
La serie Fallout vanta un cast stellare che si muove tra volti nuovi e vecchi del cinema e della televisione. La protagonista, Lucy, è interpretata da Ella Purnell che il pubblico ha già potuto vedere in Yellow Jackets. La Purnell dimostra una innata maturità nella recitazione e possiede un’espressività unica. Nel ruolo di suo fratello, invece, troviamo Moisés Arias, volto noto di Disney Channel che, però, riesce a far totalmente dimenticare il suo passato da attore bambino. Walton Goggins ha un doppio ruolo, in quanto nei flashback è Cooper Howard, un attore americano molto amato. Nel presente, invece, è diventato un Ghoul, una creatura conseguenza delle radiazioni presenti nel mondo in superficie. Un cattivo affascinante e tormentato, con cui è facile empatizzare. Tra le star più amate troviamo Kyle MachLachlan nel ruolo di Hank MacLean, sovrintendente del vault 33 e padre di Lucy.
Una serie per tutti, non solo per gli appassionati del videogioco
Prime Video fa di nuovo centro con Fallout, che si basa sulla saga videoludica creata da Bethesda. Uno dei punti di forza della serie sono sicuramente le atmosfere e la scenografia, curate in ogni minimo dettaglio. Dai Vault alla superficie, dai Ghoul ai dialoghi, ricchi di citazioni e riferimenti al videogioco. Anche la colonna sonora è calzante e va a riprendere la sonorità tipica degli anni ‘50 che stona con il mondo assolutamente futuristico e tecnologico che vediamo in Fallout. Ciò che più colpisce, però, è che nonostante le innumerevoli citazioni, la serie è godibile anche da chi è estraneo al prodotto videoludico. Fallout, dunque, si rivela essere un prodotto ben realizzato e fruibile da chiunque.
Un mix di generi che funziona
Risulta evidente lo stile di scrittura che caratterizza altre serie originali Prime, come The Boys o Gen Z. Anche in Fallout, infatti, è presente un connubio di generi completamente diversi tra loro. Abbiamo da una parte il mistery, l’indagine, la ricerca della verità di Lucy e di suo fratello. Al contempo coesistono la fantascienza, il post apocalittico e l’avventura. Il tutto, immerso in un’atmosfera di sottile ironia e black humour che ben bilancia le situazioni drammatiche presenti nella narrazione. Inoltre è molto apprezzabile anche il livello di splatter che hanno deciso di introdurre, anche questo a ricordare The Boys. Molto sangue, molta azione, per una terra che non risparmia niente e nessuno. Fallout è la prova che è decisamente possibile realizzare un’ottima trasposizione cinematografica e televisiva di un videogioco.
La critica sociale di Fallout
“La guerra non cambia mai”, una frase ricorrente che ritorna spesso e che i fan avranno riconosciuto provenire da Fallout 4, gioco uscito nel 2015. Questo è il concetto che sta alla base della serie Prime e che rende Fallout un prodotto innovativo e originale di critica sociale. Nel momento in cui l’uomo viene in possesso di armi atomiche le userà per distruggere i più poveri, mentre i più ricchi saranno ben riparati sotto la superficie terrestre. Un concetto non solo molto attuale, ma nemmeno troppo lontano dalla realtà. Per molto tempo la minaccia della guerra nucleare ha sconvolto il mondo e, soprattutto in America, molti si sono attrezzati per fronteggiarla. Fallout critica aspramente la guerra e l’agire dei potenti, soprattutto con il personaggio di Cooper, che vive nel mondo di ieri e di quello di domani. Nel presente è diventato un Ghoul e il pubblico scopre nel corso della serie a cosa è dovuto il suo tormento. L’uomo tende sempre a voler prevaricare l’altro e, in un mondo senza regole come quello della superficie, tutto è permesso. Anche distruggere intere città e condannare alla fame, se non alla morte, intere popolazioni. Dietro questa serie si nasconde una prospettiva di quello che, un giorno, potrebbe essere lo sviluppo di continue guerre. Insomma, un futuro postapocalittico del tutto possibile.