Prince of Persia: The Lost Crown ha segnato un momento cruciale all’inizio di quest’anno, attirando l’attenzione del pubblico e della critica. Tuttavia, i risultati ottenuti non sono stati sufficienti a soddisfare le aspettative di Ubisoft, che aveva previsto vendite significative per il gioco. Gli sviluppatori del metroidvania con protagonista Sargon, delusi dalle performance, sono stati riassegnati ad altri progetti all’interno dell’azienda.
Le Critiche di Michael Douse a Ubisoft
Micheal Douse, direttore editoriale di Larian , ha espresso il proprio parere riguardo alle basse vendite di Prince of Persia: The Lost Crown, attribuendole alla gestione adottata da Ubisoft. In particolare, ha evidenziato che il gioco è stato rilasciato inizialmente su varie piattaforme, ad eccezione di Steam dove ha debuttato solo sette mesi dopo il lancio iniziale.
La Polemica di Douse sui Social Media
Nel suo intervento su X, Douse ha sottolineato che l’assenza di successi significativi sulla piattaforma Ubisoft in precedenza potrebbe aver influito sulle vendite di PoP nel 2024. Secondo Douse, se il gioco fosse stato pubblicato su Steam sin dall’inizio, avrebbe probabilmente riscosso maggiore successo, portando potenzialmente alla realizzazione di un sequel data la qualità del team di sviluppo.
La Svolta di Ubisoft e le Previsioni Futurose
Nonostante le critiche mosse, Douse non ha inficiato il lavoro del team di sviluppo, concentrando le sue osservazioni sulla strategia commerciale adottata da Ubisoft. Le dichiarazioni incisive di Douse sui social media riflettono un dibattito acceso sul futuro delle pubblicazioni videoludiche e delle strategie di marketing nell’industria del gaming, evidenziando le sfide e le tensioni tra sviluppatori e case editrici.