Il body horror, un sottogenere che gioca con il concetto di trasformazione fisica e psicologica del corpo, è tra le espressioni cinematografiche più disturbanti ed evocative del cinema horror. Nato ufficialmente negli anni ’80, il termine è stato utilizzato per descrivere un fenomeno che già esisteva nel passato, come dimostrano opere letterarie come il Frankenstein di Mary Shelley o film come L’Invasione degli Ultracorpi. Tuttavia, è stato solo negli anni Ottanta che il body horror ha trovato una dimensione significativa, divenendo una vera e propria corrente artistica.
Cos’è il body horror?
Secondo la definizione di IMDb, il body horror è un genere “caratterizzato dalla trasformazione, deformazione o degrado fisico e psicologico del corpo umano”. La paura scaturisce dal corpo stesso, che diventa oggetto di ansia, disgusto e terrore, attraverso rappresentazioni visive che includono mutazioni, mutilazioni e alterazioni corporee. Questo sottogenere non è solo un inno al gore, ma una riflessione inquietante sulla fragilità dell’essere umano e sulla sua relazione con il corpo.
Il ritorno del body horror con The Substance
Nel 2024, il film The Substance, con Demi Moore e Margaret Qualley, ha riportato il body horror al centro della scena. La pellicola affronta temi attuali come la paura di invecchiare e l’ossessione per la bellezza e la giovinezza. La storia segue un’attrice in difficoltà che, per ritrovare successo, accetta di provare una misteriosa sostanza in grado di rivelare una versione più giovane di se stessa. Tuttavia, questo processo porta a terribili mutazioni fisiche e psicologiche, culminando in un viaggio inquietante e doloroso. Il film riesce a combinare horror grafico con una profonda critica sociale.
I capolavori del body horror: i film imperdibili
Crimes of the Future (2022)
Diretto dal maestro del genere David Cronenberg, questo film esplora un futuro distopico in cui il corpo umano può essere trasformato senza limiti. Con un cast d’eccezione, tra cui Viggo Mortensen e Léa Seydoux, la pellicola segue un artista performativo che utilizza il proprio corpo come tela per esperimenti estremi. Cronenberg offre una riflessione sull’etica della modifica corporea e sulla bellezza disturbante della trasformazione.
Akira (1988)
Questo capolavoro dell’animazione giapponese, diretto da Katsuhiro Otomo, è un esempio perfetto di body horror negli anime. Ambientato in una Neo-Tokyo post-apocalittica, racconta la storia di un motociclista che si trasforma in un essere mostruoso a causa di esperimenti scientifici. Akira mescola distopia e mutazioni corporali, risultando un punto di riferimento nel genere.
La Mosca (1986)
Un altro classico firmato Cronenberg, questo film vede Jeff Goldblum nei panni di uno scienziato che si trasforma in un mostro dopo un esperimento fallito. La sua graduale mutazione in una mosca gigante rappresenta uno dei ritratti più inquietanti della perdita di umanità.
Titane (2021)
Vincitore della Palma d’Oro a Cannes, questo film di Julia Ducournau è una brutale esplorazione del rapporto tra corpo, tecnologia e identità. La protagonista, vittima di un incidente che le ha lasciato una placca di metallo nella testa, intraprende un viaggio oscuro fatto di violenza, metamorfosi e ossessioni.
Le nuove frontiere del body horror
Hatching – La forma del male (2022)
Un film finlandese che esplora il concetto di perfezione estetica attraverso la storia di una ragazza che trova un misterioso uovo. La creatura che emerge dall’uovo diventa una metafora inquietante della rabbia repressa e del conflitto interiore.
Tusk (2014)
Un’opera disturbante in cui il protagonista, rapito da un uomo ossessionato dai trichechi, viene trasformato in una di queste creature. Questo film esplora l’orrore della perdita di controllo sul proprio corpo in modo scioccante e surreale.
Cabin Fever (2002)
Il debutto di Eli Roth è un classico moderno del body horror. Segue un gruppo di amici che, in una capanna isolata, contraggono un’orribile malattia che provoca la decomposizione della pelle. Un incubo claustrofobico che unisce gore e suspense.
Il fascino inquietante del body horror
Il body horror non è solo una celebrazione del gore e della trasformazione fisica, ma un genere che invita a riflettere su temi profondi come la percezione del corpo, la paura della mutazione e il confine tra umanità e mostruosità. Con film come The Substance, questo sottogenere dimostra di avere ancora molto da dire, spingendo gli spettatori a confrontarsi con le loro paure più intime e universali.
Se sei un appassionato del genere, questi titoli sono una tappa obbligata per esplorare le molteplici sfaccettature di un cinema tanto disturbante quanto affascinante.