Un gesto di pace e speranza
Il significato di “Shukran”, la parola araba che dà il titolo al film opera prima del regista Pietro Malagori, si rivela essere il cuore pulsante della storia raccontata. Basato sull’omonimo romanzo di Giovanni Terzi, il film è ispirato alla vera vicenda del medico siriano Taher Haider, interpretato magistralmente dall’attore iraniano Shahab Hosseini.
Il cammino verso la redenzione
La trama si snoda attorno a Taher, un cardiochirurgo infantile che, in un contesto di guerra civile in Siria, si trova ad affrontare la perdita del fratello in un attacco terroristico. Nonostante il dolore, decide di onorare l’ultima richiesta del fratello morente: trovare e salvare un bambino malato di nome Mohamed. Tuttavia, il destino riserva a Taher una sorpresa sconcertante durante il suo viaggio – il bambino è il figlio del terrorista responsabile della morte di suo fratello. Questo evento porterà il protagonista a confrontarsi con le sue convinzioni più profonde e a compiere una scelta che metterà alla prova la sua umanità.
Un racconto universale di perdono e conflitto
“Shukran” non è soltanto la storia di un uomo in cerca di redenzione, ma anche una riflessione sull’orrore della guerra e sul potere del perdono. In un mondo segnato da conflitti sempre più dilaniati, il film si pone come un monito sulla possibilità di trovare la via del perdono anche nei momenti più oscuri.
Il cast, oltre a Shahab Hosseini, vede la partecipazione di talenti come Camelia Jordana, Husam Chadat, Slimane Dazi e l’italiano Antonio Folletto. Girato in Puglia, “Shukran” è stato accolto con entusiasmo al festival “Alice nella città” nel 2023 e verrà presentato al grande pubblico in lingua originale araba e inglese, con sottotitoli italiani.
La colonna sonora avvolgente è stata composta da Serena Menarini ed Alessandro Branca per Human touch music, mentre la fotografia suggestiva è frutto del lavoro di Tommaso Fiorilli, già nominato agli Oscar per il film “L’insulto”.
Il film è frutto della collaborazione tra Guia Invernizzi Cuminetti, Emanuele Berardi per Addictive ideas, 3 Marys entertainment, Frame by frame e Rosebud entertainment pictures. La sua realizzazione è stata possibile grazie al sostegno di Apulia film fund dell’Apulia film commission e Regione Puglia, con il contributo del POC Puglia 2014-2020 e in associazione con Intesa Sanpaolo.