Nel corso del 2020, gli astronomi hanno individuato sei galassie che circondano un buco nero supermassiccio risalente a quando l’Universo aveva meno di un miliardo di anni. L’osservazione è stata resa possibile grazie al Very Large Telescope dell’ESO, rappresentando la prima volta in cui un insieme così compatto è stato identificato in una fase così remota dopo il Big Bang. Questa sorprendente scoperta fornisce importanti chiavi di comprensione sulla formazione e la crescita rapidissima dei buchi neri supermassicci, tra cui quello che risiede al centro della nostra Via Lattea.
La ragnatela cosmica intorno al buco nero
Le sei galassie individuate sono circondate da una “ragnatela” cosmica di gas che si estende fino a 300 volte le dimensioni della Via Lattea. Questo straordinario fenomeno è emerso quando il nostro Universo era ancora in fasce, con appena 0,9 miliardi di anni alle spalle.
Il mistero della crescita accelerata dei buchi neri
Si presume che i primi buchi neri si siano formati dal collasso delle prime stelle e abbiano dovuto crescere a ritmi vertiginosi per raggiungere masse pari a un miliardo di soli nei primi 0,9 miliardi di anni di vita dell’Universo. L’enigma di come abbiano potuto accumulare quantità così consistenti di “carburante da buchi neri” in così poco tempo sembrava insuperabile. Tuttavia, la presenza della “ragnatela” e delle galassie al suo interno fornisce una solida risposta, offrendo al buco nero centrale la sostanza necessaria per svilupparsi in un gigante supermassiccio.
Galassie tra le più deboli osservate
Le galassie che circondano il buco nero rappresentano tra le entità più deboli osservabili con gli attuali mezzi telescopici a disposizione. Il futuro studio di questo straordinario sistema sarà affidato all’Extremely Large Telescope dell’ESO, aprendo così ulteriori scenari di ricerca e conoscenza cosmica da esplorare.
