Una ricerca recente del 2020 ha svelato un dato stupefacente: nella nostra galassia, la Via Lattea, ci potrebbero essere oltre 6 miliardi di pianeti simili alla Terra. Questo straordinario risultato è frutto delle stime degli astronomi dell’Università della Columbia Britannica, che si sono basati sui dati della missione Kepler della NASA.
Pianeti Simili alla Terra e le Loro Caratteristiche
Secondo lo studio, nella Via Lattea potrebbe esistere un pianeta simile alla Terra ogni cinque stelle simili al Sole. Ma cosa rende un pianeta simile alla Terra? Deve avere dimensioni rocciose simili a quelle del nostro pianeta e orbitare attorno a stelle di tipo G, come il Sole. Inoltre, deve trovarsi nella cosiddetta “zona abitabile” della sua stella, garantendo così condizioni idonee alla presenza di acqua liquida e potenziale vita sulla sua superficie.
Numeri Sorprendenti: Pianeti Extrasolari e Stime Precedenti
Le stime precedenti sulla presenza di pianeti simili alla Terra oscillavano tra 0,02 e 1 per ogni stella simile al Sole. Tuttavia, individuare pianeti come il nostro è particolarmente complesso, poiché sono di dimensioni ridotte e si trovano a distanze considerevoli dalle rispettive stelle. Il catalogo planetario a nostra disposizione rappresenta solo una piccola frazione dei pianeti effettivamente presenti nelle orbite stellari. Grazie alla “modellazione in avanti“, gli scienziati sono riusciti a superare queste sfide e ampliare le conoscenze su questo vasto universo di pianeti extrasolari.
Il Mistero del “Radius Gap” Svelato
Un’altra scoperta affascinante emersa dalla ricerca riguarda il “radius gap” dei pianeti, ovvero un particolare divario nelle dimensioni planetarie. Si è constatato che i pianeti con periodi orbitali inferiori a 100 giorni e dimensioni comprese tra 1,5 e 2 volte quella della Terra sono più rari del previsto. Questo fenomeno ha portato a una rivalutazione dei modelli esistenti, evidenziando una precisione maggiore rispetto alle ipotesi precedenti. La ricerca in questo ambito è in costante evoluzione, alimentando la curiosità e il desiderio di conoscere sempre di più sul vasto universo che ci circonda.
Fonte: NASA e Università della Columbia Britannica