Contesto: La presenza del noto sciamano Yanomami Davi Kopenawa al Festival di Cannes ha attirato l’attenzione sulle sfide ambientali e culturali che affronta il suo popolo nella lotta per la preservazione della propria terra e tradizioni millenarie.
Sciamano e leader Yanomami: custode della foresta
Davi Kopenawa, sciamano e leader del popolo Yanomami del Brasile, ha portato la sua testimonianza al festival cinematografico di Cannes, dove è stato presentato il film “The Falling Sky“, diretto dai registi brasiliani Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha. Il film documenta un rito della comunità Yanomami, che si trova ad affrontare la minaccia della deforestazione e dell’azione devastante degli estranei sul loro territorio sacro. Il valore della presenza di Kopenawa a Cannes risiede nel suo messaggio di resistenza e difesa della cultura e del territorio Yanomami di fronte alle pressioni esterne.
Una voce dal cuore della foresta
Conoscendo da trent’anni la realtà dei Yanomami, Davi Kopenawa ha collaborato con l’antropologo francese Bruce Albert alla stesura di un libro che racconta la vita e le sfide di questo popolo immerso nella foresta amazzonica. Il film “The Falling Sky” è nato da questa esperienza condivisa, offrendo al mondo uno sguardo intimo e autentico sulla realtà e sui pericoli che minacciano la sopravvivenza dei Yanomami. La promessa del presidente brasiliano Lula di proteggere l’Amazzonia resta un interrogativo, mentre Davi Kopenawa e la sua gente continuano la loro battaglia per difendere la terra che considerano madre e che li sostiene da generazioni. La presenza di Kopenawa a Cannes è un grido d’allarme che invita il mondo a riflettere sulle conseguenze della distruzione dell’Amazzonia e sull’importanza di proteggere le culture ancestrali che sono custodi preziosi dell’equilibrio globale.
