Nel cuore della nuova produzione di Francis Ford Coppola, Megalopolis, emergono scenari sconcertanti riguardanti il comportamento del regista. Le indiscrezioni, precedentemente trapelate sul Guardian, vengono confermate da brevi clip diffuse da Variety, gettando una pesante ombra sul kolossal in procinto di debuttare a Cannes.
Coppola e le polemiche sul set
Durante le riprese, le telecamere hanno catturato momenti imbarazzanti in cui il leggendario regista appare coinvolto in situazioni discutibili con giovani comparse a seno nudo o scarne vesti. L’assenza di un ufficio del personale indipendente, a causa del finanziamento personale di Coppola per il film, ha privato le comparse di un canale appropriato per segnalare eventuali disagi.
Accuse e reazioni sul set
Le accuse di comportamenti “inappropriati” mosse dal Guardian sembrano trovare conferma nelle sequenze imbarazzanti immortalate durante le riprese. Testimonianze sul set descrivono un ambiente teso, in cui Coppola cercava di mettere le comparse “nell’umore giusto” con gesti considerati fuori luogo dagli addetti ai lavori.
Il contesto delle riprese
Le clip incriminate, ambientate al Tabernacle di Atlanta, mostrano tra gli attori principali Nathalie Emmanuel. Le attrici femminili erano autorizzate a girare topless o seminude, in una location che richiamava l’atmosfera degli anni ’70. Le riprese coinvolgevano un vasto numero di persone, tra comparse e membri della troupe.
Le giustificazioni del regista
Darren Demetre, portavoce legato alla produzione, ha difeso Coppola spiegando che i suoi gesti erano mirati a creare un’atmosfera particolare sul set, come se si trattasse di un club notturno. La mancanza di segnalazioni ufficiali lascia aperta la questione sull’accettabilità di tali comportamenti.
Il futuro di Megalopolis
Acquistato da Lionsgate nonostante le controversie, Megalopolis è atteso nelle sale statunitensi per il 27 settembre. Coppola si prepara a sostenere anche i costi promozionali del film, mentre si avvicina la cerimonia in cui riceverà un prestigioso premio dal Kennedy Center, nonostante il turbolento contesto che circonda la pellicola.
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