Introduzione:
Le ricerche condotte dalla Fondazione Bernardo Bertolucci e dalla Cineteca di Bologna hanno portato a un ritrovamento eccezionale: il film ‘La morte del maiale’, girato nel 1956 da un 15enne Bertolucci e rimasto inedito e sconosciuto fino a oggi. La scoperta verrà raccontata al festival ‘Il Cinema Ritrovato’, in corso a Bologna, venerdì 28 giugno.
La storia di ‘La morte del maiale’
Il ritrovamento eccezionale del film ‘La morte del maiale’, girato nel lontano 1956 da un giovane Bernardo Bertolucci, ha stupito il mondo del cinema. Quest’opera, rimasta inedita per decenni, è stata riportata alla luce grazie alle ricerche della Fondazione Bertolucci e della Cineteca di Bologna. Il reperto cinematografico sarà presentato in anteprima al festival ‘Il Cinema Ritrovato’, un evento imperdibile per gli appassionati di cinema d’autore. La narrazione di ‘La morte del maiale’ svela dettagli inediti sulla genialità del regista già in giovane età e sull’evoluzione del suo stile nel corso degli anni.
Il richiamo della morte del maiale nell’opera di Bertolucci
Il tema della morte del maiale, presente nel film ritrovato e nel ricordo di alcune personalità del cinema, ha influenzato diverse opere successive di Bertolucci. Da ‘I porci’ a ‘Novecento’, passando per ‘Tragedia di un uomo ridicolo’, la figura simbolica dell’animale si ripropone come elemento chiave nelle riflessioni del regista. Le suggestioni legate alla fuga nella neve dell’animale in ‘La morte del maiale’ hanno ispirato scene memorabili come l’assassinio della moglie del professor Quadri in ‘Il Conformista’. Bertolucci stesso ha rivelato l’importanza di questa tematica, trasponendola in diverse produzioni cinematografiche e confermando la sua costante ricerca di significati profondi e suggestivi attraverso le immagini.
La redenzione di Clare Peploe e il tesoro cinematografico
Nel contesto del ritrovamento di ‘La morte del maiale’ non si può trascurare il contributo di Clare Peploe, moglie di Bertolucci, che ha immortalato diverse immagini sul set di ‘Novecento’ e in momenti di vita familiare. Questo materiale, reso ora pubblico e accessibile al pubblico, rappresenta una testimonianza preziosa della vita e del lavoro legati al genio creativo di Bertolucci e alla sua cerchia più intima. Le immagini di Clare Peploe e i filmati d’epoca sono un ponte verso il passato, un’occasione unica per immergersi nell’intimità di un grande regista e nella magia del cinema che continua a incantare le generazioni presenti e future.
