Nella Francia di fine Ottocento, si cela il ritratto di una passione intensa e duratura che ha segnato la vita dell’artista Pierre Bonnard. Diviso tra due donne, Marthe e Renée, Bonnard visse una vita tumultuosa e artistica che ora viene portata sul grande schermo con il film “Ritratto di un amore”, diretto da Martin Provost.
La relazione tra Pierre Bonnard e Marthe: tra passione artistica e tragedia amorosa
Il film, presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2023, narra la storia di Pierre Bonnard, interpretato da Vincent Macaigne, e della sua musa Marthe, interpretata da Cécile De France. Bonnard, noto come il Nabi più influenzato dalla cultura giapponese, si fece strada nel mondo dell’arte post-impressionista grazie ai ritratti di Marthe de Méligny, la donna che conquistò il suo cuore e che diventò sua moglie.
La relazione tra Bonnard e Marthe fu un intreccio di passione artistica e amorosa che durò per tutta la vita dell’artista. Non priva di crisi e tradimenti da entrambe le parti, la loro storia si intrecciava con la figura di Renée, interpretata da Stacy Martin, che portò drammatiche conseguenze. Nel cast anche Anouk Grinberg e André Marcon nel ruolo del pittore Claude Monet, conferendo al film un’atmosfera ricca di emozioni e conflitti.
L’amore e il perdono nell’opera di Bonnard: una riflessione sull’umanità e sul tempo che passa
Il protagonista Vincent Macaigne, in un’intervista all’ANSA, sottolinea il tema centrale del film: l’amore e il perdono. La capacità di perdonarsi reciprocamente, nonostante le mancanze e le bugie, emerge come un filo conduttore della storia tra Bonnard e Marthe. La scoperta della vera identità di Marthe poco prima delle nozze sconvolge le fondamenta della loro relazione, ma alla fine è il perdono che prevale, permettendo loro di invecchiare insieme e affrontare le sfide del tempo che passa.
