Da Venezia, una delle più importanti vetrine cinematografiche al mondo, emerge un titolo che promette di toccare le corde più profonde dell’animo umano. “A Man Fell“, il documentario di Giovanni C. Lorusso, si appresta a svelare una realtà cruda e intensa, attraverso gli occhi di un undicenne immerso nel caos e nella resilienza della Palestina in Libano. Tra le mura fatiscenti di un ospedale, la vita si dipana tra macerie cariche di significati simbolici.
Lo sguardo dietro le telecamere
Nella frenesia della presentazione della Selezione Ufficiale della Mostra di Venezia 81, spicca l’annuncio di “A Man Fell” all’interno delle Giornate degli Autori, nella suggestiva cornice delle Notti Veneziane. Il regista Giovanni C. Lorusso, affiancato da Yasser Kamal Al Ali, co-produttore e co-sceneggiatore, conduce lo spettatore in un viaggio emotivo e incisivo, trasportandolo nel cuore pulsante di una realtà spesso misconosciuta.
Un volto, mille storie
Al centro della narrazione, il giovane Arafat Al Ali, undicenne coraggioso e vulnerabile al tempo stesso, si erge a simbolo di una generazione segnata dal conflitto e dalla speranza. Attraverso il crowfunding, che ha reso possibile la realizzazione di questo progetto coraggioso, il pubblico avrà l’opportunità di incontrare i volti dietro e davanti alla macchina da presa, in un epilogo che si preannuncia carico di emozioni e riflessioni.
Tra le rovine della speranza
Girato tra le rovine dell’ex Gaza Hospital di Sabra, “A Man Fell” si presenta come uno specchio frantumato di una realtà complessa e stratificata. La lotta quotidiana per la sopravvivenza, la forza dell’umanità di fronte all’orrore e la resilienza di un popolo ostinato a non arrendersi alle avversità sono solo alcune delle sfaccettature che il documentario si propone di esplorare e restituire al pubblico con onestà e sensibilità.
Speranze e aspettative per una prima indimenticabile
Mentre il conto alla rovescia per la prima mondiale di “A Man Fell” a Venezia 81 si avvicina implacabile, l’attesa e le aspettative crescono. In un’atmosfera carica di attesa e trepidazione, il pubblico si prepara ad immergersi in un viaggio fatto di speranze, disillusioni e, soprattutto, di una umanità vibrante e struggente. Siamo pronti a lasciarci rapire dalle storie di chi, nonostante tutto, continua a lottare per un futuro migliore.
