Pupi Avati, riconosciuto regista italiano, ha recentemente ottenuto il prestigioso titolo di Laurea Magistrale Honoris Causa in Italianistica. Questo riconoscimento è stato approvato dal ministero, su proposta del Senato accademico di Roma Tre e del Dipartimento di Studi Umanistici. Avati, celebre per la sua dedizione all’opera di Dante, ha recentemente realizzato un film dedicato al poeta. In un’intervista all’ANSA, il regista racconta la sua profonda connessione con Dante Alighieri e Benedetto Croce.
L’Influenza di Dante e Croce: Cultura come Guaritrice
Avati riflette sul profondo impatto che Dante e Croce hanno avuto sulla sua vita e sul suo lavoro. L’artista sottolinea come lo studio e l’immersione nella cultura siano stati fondamentali nel superare le avversità. Avati condivide la sua personale esperienza, rivelando come la dedizione allo studio abbia agito come un baluardo contro le difficoltà incontrate nel corso della sua esistenza.
Dante: Fonte di Ispirazione e Sostegno
Il regista evidenzia la figura di Dante come esempio di resilienza e forza interiore. Avati mette in luce il percorso travagliato del poeta, dalla perdita dei genitori all’amore non corrisposto, fino alla creazione della Divina Commedia nelle circostanze più avverse. Attraverso l’esempio di Dante, Avati sottolinea il potere lenitivo della conoscenza e della bellezza nell’affrontare le angustie della vita.
‘L’Orto Americano’: Oltre il Genere, la Rivelazione del Bianco e Nero
Parlando del suo ultimo lavoro, ‘L’orto americano‘, Avati lo definisce come una combinazione di genere e identità artistica. Il regista rivela di aver fatto una scoperta significativa durante la realizzazione di questo film: la sensazione di aver finalmente esplorato appieno il mezzo cinematografico grazie alla scelta del bianco e nero. Questa nuova prospettiva ha permesso ad Avati di esprimere in modo più autentico la sua visione artistica.
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