“Professore di etnomusicologia sprofonda nell’amnesia: la storia di Gian in ‘Sulla Terra Leggeri'”

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"Professore di etnomusicologia sprofonda nell'amnesia: la storia di Gian in 'Sulla Terra Leggeri'" - Horrormania.it

Un professore di etnomusicologia di 65 anni, chiamato Gian e interpretato da Andrea Renzi, si ritrova improvvisamente vittima di amnesia dopo la perdita della moglie. Questo è il nucleo intenso del film “Sulla Terra Leggeri”, opera prima di Sara Fgaier, presentata al Locarno Film Festival e presto distribuita da Luce Cinecittà. Il racconto mescola elementi di fiction, suggestioni e immagini d’archivio, offrendo uno sguardo su dimensioni temporali differenti tra Italia e Tunisia.

il viaggio nella memoria

La trama, descritta in maniera toccante e avvolgente, si snoda tra i ricordi frammentati di Gian, che inizia a riassemblare il proprio passato grazie a un diario scritto durante la sua gioventù sul suo primo grande amore, Leila. La figlia Miriam, interpretata da Sara Serraiocco, si trova a dover affrontare la duplice perdita della madre e della memoria del padre, cercando di riportare in vita i ricordi di quest’ultimo.

l’interpretazione dei personaggi

“Interpretare Miriam è stato affascinante”, riflette Serraiocco, sottolineando il ruolo di una donna matura chiamata a ricostruire la storia del padre. Mentre per Renzi, interpretare Gian è stato un’esperienza che ha coinvolto la consapevolezza della delicatezza della narrazione e della ricerca di qualcosa di vitale nella regia di Sara. Il film è intriso di un tono mystery che permea l’indagine di Gian nel suo passato, portandolo a una rinascita e a una nuova prospettiva sulla vita.

il potere della memoria

Fgaier, la regista, pone l’amore al centro del film, evidenziando come sia un catalizzatore di trasformazione e cambiamento. La ricostruzione del passato di Gian diventa un atto di resilienza e di onore verso coloro che non sono più con noi ma che vivono ancora nei ricordi. La memoria diventa così un potente strumento per mantenere vivi i nostri affetti più profondi.

l’eredità del passato

La trama del film rivela come il passato di Gian si intrecci con il presente, offrendogli una seconda possibilità di vita attraverso la riscoperta di sé stesso e delle relazioni che lo hanno plasmato. L’opera di Fgaier si configura quindi come una riflessione su come i legami familiari e gli affetti possano superare persino le barriere del tempo e della memoria.

Questo articolo riporta un’intensa narrazione sulla storia di Gian e della sua lotta con l’amnesia alla ricerca della propria identità e del proprio passato, illuminando come i legami familiari e l’amore possano fungere da ancore nei momenti di smarrimento e dolore. Il film di Fgaier si rivela quindi un viaggio emotivo attraverso la memoria e l’eredità del passato, avvolto in un’atmosfera misteriosa e toccante che porta lo spettatore a riflettere sul significato e sul potere dei ricordi.

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