Uscito nel 2022, Piggy è un thriller dell’orrore che ha suscitato non poche polemiche e discussioni, attirando una notevole attenzione da parte della critica, anche se non ha raggiunto un grande successo commerciale. Diretto da Carlota Pereda, il film esplora temi come il bullismo, l’obesità e la vendetta in un contesto davvero inquietante, caratterizzato da scene splatter e una suspense che cresce costantemente. Se non l’avete ancora visto, potreste trovarvi sorpresi dalla sua crudezza, ma anche dalla profondità del suo messaggio.
Stasera, 4 dicembre 2024, Piggy sarà trasmesso alle 21:20 su Rai4, ed è l’occasione perfetta per recuperare questo film inquietante che ci porta nei luoghi più oscuri della psiche umana.
La trama di Piggy: bullismo e segreti in un horror inquietante
La protagonista di Piggy è Sara, una ragazza che vive il suo inferno quotidiano tra i banchi di scuola, dove è costantemente derisa dalle compagne di classe a causa del suo aspetto fisico. Piggy, infatti, è il soprannome che le viene affibbiato per la sua obesità, e le angherie delle bulle Maca, Rochio e Claudia sembrano non avere fine. Per sfuggire a questo tormento, Sara si rifugia nella macelleria di famiglia, dove lavora insieme ai suoi genitori.
Tutto cambia quando, durante una giornata in piscina, le tre ragazze vengono rapite da un uomo misterioso, e Sara è l’unica testimone della scena. Questo incontro darà vita a una dinamica oscura: l’uomo le offre dolci e cibo in cambio del suo silenzio, ricattandola affinché non parli con nessuno.
Nel frattempo, Pedro, un compagno di scuola, scopre che Sara era presente al momento del rapimento e ha un video che potrebbe incriminarla. Le cose si complicano ulteriormente quando la polizia inizia a indagare, ma nel frattempo, lo sconosciuto agisce e la famiglia di Sara viene minacciata. La ragazza si trova quindi costretta a fare delle scelte che potrebbero cambiare la sua vita.
La spiegazione del finale di Piggy: una scelta di redenzione
Il finale di Piggy è uno dei punti più discussi del film, ed è qui che la trama prende una piega inaspettata. Sara si trova di nuovo di fronte alla possibilità di agire per vendicarsi delle tre ragazze che per anni l’hanno tormentata. L’uomo misterioso, che l’ha costretta in un gioco macabro, la conduce al mattatoio, dove Maca, Rochio e Claudia sono legate, pronte per essere sacrificati come animali da macellare.
A questo punto, l’uomo offre a Sara una scelta: uccidere le tre ragazze per liberarsi definitivamente delle loro crudeltà. Ma Sara, pur essendo vittima di anni di bullismo, compie una scelta sorprendente. Invece di colpire le sue tormentatrici, Sara affonda il coltello nello sconosciuto, liberando se stessa e dimostrando che la vendetta non è la risposta.
Ma la sua decisione non finisce qui. Sara imbraccia un fucile e punta verso le tre ragazze. Il pubblico si aspetta che spari, ma invece di ucciderle, Sara distrugge le catene che le tenevano prigioniere, liberandole.
Questa azione, che può sembrare un atto di misericordia, è in realtà la scelta più potente che Sara possa fare per liberarsi dal peso delle sue angherie passate. Non ha bisogno di uccidere le sue persecutrici, perché la liberazione avviene nel momento in cui non permette più che il loro bullismo influenzi la sua vita. Con la distruzione delle catene, Sara dimostra che la sua vittoria non è quella di essere superiore alla vendetta, ma di non essere più prigioniera del suo passato.
Il messaggio di Piggy: oltre la vendetta
Piggy non è solo un film horror. È una riflessione potente sul bullismo, sull’accettazione di sé e sul prezzo della vendetta. Il finale è la chiave di lettura di una storia che potrebbe sembrare incentrata sulla rabbia e sulla giustizia personale, ma in realtà suggerisce un cammino diverso: la liberazione non sta nel distruggere chi ci fa del male, ma nell’essere liberi dalla sua influenza.
Sara non uccide le sue persecutrici, ma le libera. È questo il punto cruciale del film: la vera forza sta nella capacità di perdonare e nel rifiuto della violenza come soluzione. L’eroina del film non è quella che si vendica, ma quella che compie una scelta consapevole per sfuggire definitivamente alla prigione del bullismo, e a un mondo che l’ha definita con un nomignolo crudele.
Piggy, con il suo mix di horror psicologico e splatter, lascia una riflessione profonda sul potere del cambiamento personale e sulla forza interiore di chi, come Sara, ha subito l’umiliazione per troppo tempo, ma alla fine riesce a riscattarsi.
Se non avete ancora visto questo film, stassera potrebbe essere l’occasione giusta per scoprire il suo impatto emotivo e il suo finale potente.