Un ritratto intimo di Paolo Villaggio emerge in “Com’è umano Lui!“, il tv movie diretto da Luca Manfredi e trasmesso su Rai 1. L’interpretazione del celebre attore genovese è affidata a Enzo Paci, con Camilla Semino Favro nel ruolo della moglie Marta e Andrea Filippi in quello di Fabrizio De André. Scopriamo il lato meno conosciuto di Villaggio, tra vita sentimentale, rapporti familiari e la sua evoluzione verso la comicità che lo ha reso famoso.
La Genova degli anni ’60 e l’ascesa di Paolo Villaggio
Siamo catapultati negli anni ’60, in una Genova fervente di creatività e in cui si forma il giovane Paolo Villaggio. L’ambiente culturale straordinario della città lo accompagna nelle prime esperienze lavorative e teatrali, tra la Cosider e le prime apparizioni sul palco. Grazie al sostegno di una platea che lo apprezza, Villaggio si fa strada fino ad esordire sul grande schermo televisivo, lasciando un segno indelebile nella storia dello spettacolo italiano.
Interviste esclusive al cast di “Com’è umano Lui!“
Incontri speciali con gli attori protagonisti del tv movie dedicato a Paolo Villaggio svelano la profonda influenza dell’attore sulla scena comica italiana. Enzo Paci rivela: «Paolo Villaggio è stato una presenza costante nella mia crescita artistica, un modello di comicità e creatività che ha segnato intere generazioni di attori comici. Il suo impatto artistico è innegabile e spero che il suo lascito continui a ispirare futuri talenti». Camilla Semino Favro, dal canto suo, racconta: «Villaggio è stato una figura iconica che mi ha influenzato fin da bambina, un maestro della comicità e della drammaticità che ancora oggi risuonano in me. Lavorare al suo fianco è stato un onore e un’esperienza indimenticabile».
Il lascito di Paolo Villaggio e la sua eredità artistica
Per molti attori e attrici, Paolo Villaggio rappresenta un riferimento imprescindibile, un punto di riferimento nell’evoluzione della comicità italiana. La sua capacità di mescolare ironia, malinconia e drammaticità ha lasciato un’impronta profonda nell’immaginario collettivo. Lavorare con lui è stato un privilegio e un’opportunità di crescita artistica per generazioni di performer, un tributo alla sua genialità e al suo impatto duraturo sul mondo dello spettacolo.