Nel luminoso scenario del festival di Giffoni, un’attesa febbrile avvolge l’anteprima del film d’animazione ecologista “Ozi – La voce della foresta”. Un’opera cinematografica che non solo intrattiene ma anche sensibilizza sulle tematiche cruciali legate al cambiamento climatico e alle sue devastanti conseguenze.
UNA STORIA DI SPERANZA E RESILIENZA
Il cuore palpitante di questo film è Ozi, un orangotango giovane e adorabile che vede la sua vita sconvolta quando l’uomo interviene distruggendo il suo habitat naturale. Nella disperazione e nella speranza, Ozi si affida alla comunicazione attraverso la lingua dei segni, diventando un’icona online amata e rispettata in tutto il mondo. La sua narrativa si dipana tra momenti di tristezza, speranza e determinazione, incanalando un messaggio di resilienza ed ecologia.
ALLA RICERCA DELLE PROPRIE RADICI
Attraverso le voci illustri del cast di doppiatori originali, Ozi prende vita in un caleidoscopio di emozioni e sfumature. Da Donald Sutherland ad Amandla Stenberg, ogni voce offre profondità e autenticità alla storia di Ozi. L’arco narrativo del film si dipana con maestria, portando lo spettatore in un viaggio emozionante alla ricerca delle radici perdute di Ozi e alla scoperta di un mondo che chiede disperatamente di essere salvato.
L’IMPEGNO ARTISTICO E AMBIENTALISTA
“Ozi – La voce della foresta” non è solo un film d’animazione ma un grido d’allarme, un messaggio artistico e ambientalista che permea ogni fotogramma. La regia magistrale di Tim Harper, la produzione di Leonardo DiCaprio e la distribuzione di Notorious Pictures si fondono per creare un’opera coinvolgente e di impatto. La foresta pluviale diventa il palcoscenico di una lotta per la sopravvivenza, una narrazione che parla a cuore aperto alla coscienza di chi guarda.
In questo affascinante intreccio di voci, immagini e significati, “Ozi – La voce della foresta” si erge come un faro di speranza e consapevolezza, un invito a riflettere e agire di fronte all’emergenza ambientale che ci circonda.
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