Encelado sotto la lente della missione Cassini
La missione Cassini e la rivelazione dei segreti di Encelado
Dal 2004 al 2017, la missione Cassini, una collaborazione tra NASA, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana, ha studiato Saturno, i suoi anelli e le sue lune, fornendo risultati stupefacenti. In particolare, Encelado, con il suo diametro di soli 504 chilometri, è emerso come una delle lune più intriganti. Sotto la sua crosta ghiacciata, questa piccola luna ospita un vasto oceano di acqua liquida. I geyser nel polo sud di Encelado rilasciano gas e granelli di ghiaccio nello spazio, formati dalle acque dell’oceano sotterraneo. Nonostante la NASA non avesse programmato di analizzare questo particolare fenomeno, sono stati in grado di raccogliere preziose informazioni sulla composizione dell’oceano grazie a uno strumento installato sulla sonda.
Gli ingredienti chiave per la vita su Encelado
Analisi chimiche rivelano incredibili scoperte su Encelado
Studiando la composizione dell’oceano di Encelado, i ricercatori hanno scoperto che, simile agli oceani terrestri, anche qui sono presenti sali, principalmente cloruro di sodio, insieme a una varietà di composti a base di carbonio. Inoltre, l’oceano mostra un processo interno di produzione di energia, creando un ambiente ricco di potenziale vitale. In un momento epocale del 2023, sono stati rilevati fosfati nei granelli di ghiaccio provenienti da questo oceano extraterrestre, composti fondamentali per la vita come il DNA, le membrane cellulari e le ossa. Questa scoperta ha segnato un traguardo significativo, aprendo nuove prospettive sulla potenziale esistenza di vita al di fuori della Terra.
La chimica in azione su Encelado
Esperimenti e simulazioni rivelano possibilità di vita su Encelado
La presenza di bocche idrotermali sul nucleo roccioso di Encelado suggerisce una interazione con l’acqua dell’oceano, una condizione che potrebbe aver fornito le basi per lo sviluppo della vita. Gli scienziati hanno simulato questo scenario in laboratorio, iniettando piccole quantità d’acqua contenenti cellule batteriche in condizioni di vuoto. Attraverso un processo di analisi con laser e spettrometria di massa, sono riusciti a individuare i possibili segni di vita in singoli granelli di ghiaccio. Anche se la quantità di componenti biologici in un singolo granello è minima, è emerso che alcuni batteri sono in grado di sopravvivere in simili ambienti, aprendo intriganti possibilità per la ricerca sulla vita extraterrestre.
Le prospettive future su Encelado
Le ambizioni della NASA e dell’ESA nell’esplorazione di Encelado
Le future missioni spaziali della NASA e dell’ESA mostrano un forte interesse verso Encelado come obiettivo di studio primario. La prospettata missione NASA del 2022 punta proprio a sondare questo satellite, con un focus sulla analisi dei granelli di ghiaccio emessi dalla luna. Tuttavia, Encelado non è l’unico corpo celeste ad ospitare un oceano di acqua liquida, poiché anche Europa, luna di Giove, presenta simili caratteristiche. La missione Europa Clipper della NASA, prevista per il 2024, si propone di esplorare Europa e i suoi geyser potenziali. Grazie a strumenti avanzati come lo spettrometro di massa SUrface Dust Analyser, si aprono prospettive affascinanti per lo studio della vita extraterrestre all’interno del nostro sistema solare.