Marco Bellocchio: il ritorno in grande stile al festival di Cannes

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Marco Bellocchio: il ritorno in grande stile al festival di Cannes - Horrormania.it

Marco Bellocchio fa il suo ritorno al festival di Cannes, un evento che segna l’apice della sua carriera. Dopo aver ricevuto la Palma d’oro onoraria e partecipato al concorso con il suo film “Rapito”, quest’anno è dedicato al restauro di un capolavoro del 1972: “Sbatti il mostro in prima pagina”, con Gian Maria Volonté nel ruolo di direttore di un giornale. Il film affronta tematiche scottanti legate alla cronaca nera e alla politica, svelando la corruzione nel mondo dell’informazione e la manipolazione delle notizie a fini elettorali.

Il richiamo dell’attualità: un confronto tra passato e presente

Bellocchio riflette sull’attualità del suo film, rivelando di aver notato un grande interesse da parte del pubblico più giovane. Il regista si sofferma sul confronto tra gli intrighi mostrati nel film e le attuali “fake news” che caratterizzano il nostro tempo. Esprime preoccupazione per l’impunità di chi diffonde odio e disinformazione online, accennando anche a possibili minacce alla libertà di stampa legate alle restrizioni sulle intercettazioni telefoniche. Sentendosi parte integrante del presente, Bellocchio sottolinea la necessità di guardare al futuro anziché indugiare nella nostalgia del passato.

Progetti futuri e sogni ancora da realizzare

L’ottantacinquenne regista non ha intenzione di fermarsi e guarda avanti con progetti ambiziosi. Tra questi, spicca l’idea di portare sullo schermo la storia di Enzo Tortora attraverso una serie televisiva, riconoscendo che la complessità del personaggio richiede più spazio rispetto a un singolo film. Inoltre, l’annuncio del remake di “I Pugni in Tasca”, il suo film d’esordio, con un cast internazionale di tutto rispetto conferma che il talento di Bellocchio è ancora al centro dell’attenzione. Infine, il regista si confronta con le critiche della figlia riguardo alla mancanza di film incentrati sulle donne, sottolineando il desiderio di esplorare nuove sfaccettature femminili attraverso progetti futuri come quelli su madame Curie e su Maria Josè di Savoia.

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