Nella cultura cinematografica italiana, due manager ‘atipici’ si distinguono per il loro approccio unico e innovativo: Sergio Castellitto, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, e Marco Bellocchio, a capo della Cineteca di Bologna. In un recente incontro a Bologna, hanno condiviso riflessioni sui sogni e i bisogni del mondo del cinema, oltre a ricordare momenti significativi vissuti insieme sul set.
L’importanza del Centro Sperimentale di Cinematografia
Sergio Castellitto, figura di spicco nel panorama cinematografico italiano, ha condiviso la sua profonda connessione con il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Definendolo come un luogo seducente e ammaliante, ha sottolineato l’importanza di conservare la memoria dei grandi maestri del passato, come Roberto Rossellini, che hanno attraversato quegli stessi corridoi. Inoltre, ha evidenziato l’apertura del centro al pubblico attraverso iniziative come i giorni della Diaspora degli Artisti in Guerra, che hanno attratto un vasto pubblico, soprattutto giovane.
Il legame speciale tra Castellitto e Bellocchio
Marco Bellocchio, regista e gestore della Cineteca di Bologna, ha condiviso a sua volta il legame speciale che lo lega al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ricordando di aver insegnato presso l’istituto e di essere stato incoraggiato da Camilleri a seguire la strada della regia, Bellocchio ha elogiato l’apertura di Castellitto e si è detto disponibile a collaborare in futuro. Entrambi i manager, presenti al Cinema Ritrovato, hanno evidenziato le similitudini artistiche e biografiche che li accomunano, partendo dall’esperienza come attori fino al ruolo attuale di gestori di importanti istituzioni del cinema pubblico.
La gestione e la passione per la cultura
In un dialogo coinvolgente, Sergio Castellitto e Marco Bellocchio hanno espresso la propria visione della gestione culturale nel mondo del cinema italiano. Mentre Castellitto ha sottolineato l’importanza di mettere al centro eventi come la Diaspora per coinvolgere un pubblico più ampio, Bellocchio ha evidenziato l’efficienza organizzativa e la passione per il cinema che contraddistinguono la Cineteca di Bologna. Entrambi hanno confessato le sfide e le gratificazioni di essere manager in un ambito così ricco e sfaccettato come quello cinematografico.
Il ricordo dei momenti sul set
Infine, il duo ha condiviso un ricordo emozionante legato alla loro collaborazione artistica sul set. Marco Bellocchio ha raccontato dell’intensità e dell’unicità di un gesto spontaneo di Sergio Castellitto durante le riprese de “L’ora di religione”, sottolineando come quel momento abbia arricchito la scena e mostrato la profondità del legame tra i due. Un momento toccante che ha evidenziato la complicità e la sensibilità artistica che traspare nei lavori di entrambi i registi.