L’appassionante mondo cinematografico di M. Night Shyamalan torna a stupire con il thriller “Trap”, in uscita il 7 agosto con Warner Bros. Pictures. Il regista riporta sul grande schermo l’abile Josh Hartnett nel ruolo principale, affiancato per la prima volta dalla talentuosa figlia Saleka.
UN PADRE, UNA TRAPPOLA E UN COLPO DI SCENA
Il film Trap ci trasporta in una situazione ad alto tasso di suspense: un padre, interpretato da Josh Hartnett nel ruolo di Cooper, si trova a dover fronteggiare una serie di eventi inaspettati. Accompagnando la figlia adolescente, Riley, ad un concerto, si ritrova nel bel mezzo di un’operazione della polizia per catturare un pericoloso serial killer conosciuto come Il Macellaio. Tuttavia, lo shock arriva quando ci si rende conto che il colpevole è proprio il padre di Riley. La tensione sale e Cooper deve improvvisare un piano per sfuggire alla prigione della sua stessa creazione.
IL GIUDIZIO SULL’ULTIMA OPERA DI SHYAMALAN
M. Night Shyamalan, figura iconica del cinema contemporaneo, continua a dividere la critica con le sue produzioni. Con “Trap”, il regista sembrava poter ritrovare l’incanto dei suoi successi passati come “Il Sesto Senso” e “Unbreakable”. Tuttavia, il film del 2023 sembra non aver completamente colpito nel segno. Le aspettative erano alte ma il risultato finale deludente, mancando quel tocco distintivo che ha contraddistinto le migliori opere di Shyamalan.
I PUNTI DI FORZA E LE CRITICITÀ DI ‘TRAP’
Se da un lato Josh Hartnett offre una performance solida e coinvolgente, dall’altro la trama e l’esecuzione del film lasciano a desiderare. Le forzature narrative e gli improbabili espedienti utilizzati per gestire la fuga di Cooper contrastano con il tentativo di mantenere alta la suspense. Inoltre, il personaggio del Macellaio risulta eccessivamente onnipotente, minando la credibilità delle situazioni proposte.
Il film, pur presentando spunti interessanti nella sua premessa, sembra mancare di coerenza e profondità nel suo sviluppo, risultando in un’esperienza cinematografica incoerente e superficiale.
CONCLUSIONE
In conclusione, “Trap” può attrarre gli appassionati del genere thriller, ma potrebbe deludere coloro che si aspettano la maestria narrativa che ha reso celebre il regista. Tuttavia, resta un’occasione per riflettere sul percorso artistico di M. Night Shyamalan e sperare in future produzioni che tornino a brillare come le sue opere più acclamate. Attendiamo con curiosità i prossimi passi del regista e le sorprese che potrà riservarci nel suo viaggio cinematografico.
