Prima della visione estiva, si prospettava la lunga durata del nuovo film di Luca Guadagnino, Queer. Inizialmente annunciato come una pellicola di 185 minuti, subito rivista a 135 minuti per la 75ª Mostra Internazionale di Cinema di Venezia. Un taglio significativo che solleva interrogativi sul lavoro di montaggio dell’acclamato regista italiano.
Taglio drastico in sala di montaggio
Il taglio di ben 50 minuti dal montaggio iniziale sembra confermare le voci riguardanti l’intensa attività di Guadagnino nel ritocco del film. Le speculazioni si moltiplicano in vista dell’apertura del concorso, soprattutto considerando che una versione intermedia di 152 minuti era stata comunicata precedentemente.
Una sfida artistica e cinematografica
Il Direttore Artistico della Mostra, Alberto Barbera, ha elogiato l’audacia di Queer, definito come un film complesso e di grande impatto. Con tre versioni differenti, la pellicola ha visto una progressiva riduzione della sua durata, dal taglio iniziale di tre ore fino alla versione finale di due ore e 15 minuti.
Atmosfere astratte e location insolite
Queer, ambientato nel 1950, narra la storia di William Lee, un americano in esilio a Città del Messico. Con un’imminente intimità con il giovane Eugene Allerton come fulcro della trama, il film promette di offrire al pubblico una narrativa complessa e avvincente.
Al di là delle aspettative iniziali, Queer si configura come un’opera d’arte cinematografica sfaccettata e intrigante, pronta a stupire il pubblico con la sua narrazione audace e innovativa. Un’opera che promette di lasciare un’impronta indelebile nel panorama cinematografico contemporaneo.
