Biennale College Cinema presenta il commovente lungometraggio ‘Honeymoon‘ alla 81ª edizione della Biennale di Venezia, offrendo uno sguardo avvincente sul conflitto russo-ucraino da un’angolazione inusuale. Il film, diretto da Zhanna Ozirna e prodotto da Dmytro Sukhanov, si distingue per la sua narrazione coinvolgente e insolita.
ALLA SCOPERTA DI “HONEYMOON”
Il film ci trasporta in una cittadina vicino a Kiev, dove due giovani amanti, Taras e Olya, si trovano improvvisamente al centro dell’invasione russa. Svegliati dalle esplosioni all’alba, si ritrovano intrappolati nel loro appartamento mentre le truppe nemiche prendono il controllo della zona circostante.
L’ISPIRAZIONE DIETRO IL FILM
La regista Zhanna Ozirna rivela che la trama di “Honeymoon” si basa su storie realmente vissute durante l’occupazione, raccolte da amici e conoscenti. Attraverso il film, la regista esplora le esperienze personali di coloro che hanno affrontato la dura realtà della guerra e riflette sulle sfide e le scelte imposte dalla situazione storica attuale.
UNA SFIDA MORALE ED ETICA: IL FILM GIRATO IN UCRAINA
Ozirna sottolinea l’importanza di aver girato il film in Ucraina, non solo per preservare la freschezza dei ricordi legati alla guerra, ma anche per sostenere l’industria cinematografica locale. Con la situazione bellica ancora in corso e molti professionisti del settore coinvolti direttamente nel conflitto, la decisione di girare il film in loco è stata anche un atto di solidarietà e supporto verso la comunità cinematografica ucraina.
UNA RIFLESSIONE SULLA SOCIETÀ E I VALORI
Attraverso la vicenda di Taras e Olya, “Honeymoon” invita il pubblico a riflettere sulle sfide morali e etiche che emergono durante i periodi di conflitto e occupazione. La necessità di ridefinire i valori e le priorità, insieme alle difficoltà quotidiane affrontate dai protagonisti, offre uno spaccato emozionante e coinvolgente dell’umanità in tempi di crisi.
Con il suo impegno artistico e sociale, “Honeymoon” si pone come un’opera cinematografica che va oltre il mero intrattenimento, offrendo al pubblico una visione intima e toccante della realtà della guerra e delle sue conseguenze sulla vita di individui comuni.