Per anni una madre abusa di una figlia. Le fa credere di essere gravemente malata, ne mina la salute a propria volta, sfrutta le occasioni che l’empatia delle persone genera. Ma dopo anni di abusi, fisici e psicologici, la figlia si ribella e chiede al fidanzato conosciuto su Internet di uccidere la madre. È la trama di una serie tv, “The Act”, che però è, con qualche licenza, ispirata a una storia completamente vera, quella di Dee Dee e Gypsy Rose Blanchard – nome che in alcuni casi si può trovare con la grafia Blancharde, dato che la madre a un certo punto cambiò il proprio cognome. Questa storia di cronaca nera racconta di una madre affetta da una presunta sindrome di Munchuausen per procura, un disturbo mentale che spinge chi ne è colpito a provocare mali e malattie in figli o nipoti per ottenere stima e crediti da parte della società.
Gypsy Rose Blanchard è attualmente detenuta in un istituto penitenziario a causa dell’assassinio di sua madre, Dee Dee, che fin da quando Gypsy era bambina, la convinse di essere gravemente malata.
La Dinamica tra Madre e Figlia
Dee Dee Blanchard, una volta divorziata dal marito di Gypsy, Rod, divenne madre single. Si spacciava per un’ex infermiera senza lavoro e raccontava a chiunque che si prendeva cura di Gypsy, nata in realtà nel 1991. Dee Dee affermava che Gypsy fosse eternamente una bambina e addirittura sosteneva di aver perso tutti i documenti di Gypsy durante l’uragano Katrina. Dopo l’uragano, madre e figlia si trasferirono a Springfield, nel Missouri, dove Habitat for Humanity aveva costruito per loro una casa con accesso per disabili. Rod visitava periodicamente la loro casa e, nonostante avesse dei dubbi, elogiava sempre l’impegno di Dee Dee nel prendersi cura di Gypsy. Rod provvedeva al sostentamento finanziario di Gypsy, ma Dee Dee riusciva comunque a ottenere donazioni da varie organizzazioni benefiche. Gypsy Blanchard divenne rapidamente una figura locale, un simbolo di lotta contro malattie gravi che in realtà non aveva mai avuto. Ad esempio, a 3 mesi, fu diagnosticata con apnea notturna e le fu fornita una macchina per la respirazione. A 7 anni, Dee Dee disse alla famiglia che Gypsy aveva un disordine cromosomico e non avrebbe mai potuto camminare.
Dee Dee obbligava Gypsy a indossare vestiti da bambina, le radeva la testa per far sembrare che fosse in costante chemioterapia e la sottoponeva a interventi chirurgici non necessari, come la rimozione delle papille gustative. Dee Dee iniettava anestetici nelle gengive di Gypsy per farla sembrare che sbavasse, così da convincere i medici a eseguire l’intervento. Gypsy perse i suoi denti a causa di questo trattamento. Inoltre, Gypsy veniva alimentata attraverso un sondino, per sostenere la sua falsa malattia.
Dee Dee costringeva Gypsy a muoversi su una sedia a rotelle in pubblico, dichiarando che aveva numerose condizioni mediche, molte delle quali Gypsy sapeva di non avere: leucemia, distrofia muscolare, problemi di vista e udito, e convulsioni. In realtà, Gypsy aveva solo un problema di occhio pigro. Quando erano fuori casa, Dee Dee stringeva sempre la mano di Gypsy e la stringeva quando Gypsy diceva qualcosa che potesse far pensare che fosse in buona salute. Dopo un tentativo di fuga, Dee Dee legò Gypsy al letto e mise dei campanelli alla porta della sua camera.
L’Omicidio
Gypsy Blanchard riusciva a nascondersi per andare online, dove conobbe un coetaneo di nome Nicholas Godejohn dal Wisconsin attraverso un sito di incontri per giovani cristiani. La relazione divenne sempre più profonda, fino a quando si incontrarono di persona e iniziarono una relazione fisica. Dee Dee scoprì la relazione e la definì come prostituzione.
Il 12 giugno 2015, Nicholas si introdusse in casa e, mentre Dee Dee dormiva, Gypsy lasciò che Nicholas la colpisse con un coltello. Gypsy affermò che non era per odio, ma perché voleva scappare da Dee Dee. Dopo l’omicidio, Gypsy e Nicholas fuggirono insieme, ma furono rintracciati da telecamere di sorveglianza di un Walmart. Sono stati arrestati in base a un post su Facebook in cui Nicholas annunciava la morte di Dee Dee.
La Condanna
Nel 2017, Gypsy Blanchard fu condannata a 10 anni di prigione in seguito a un patteggiamento. Al contrario, Nicholas Godejohn fu condannato all’ergastolo per omicidio di primo grado. Gypsy dichiarò che si sente più libera in prigione, dove può vivere come una donna normale.
La Storia nella Cultura di Massa
Nonostante la vicenda sia relativamente recente, è stata trattata dai media in vari modi. Sono stati realizzati documentari come “Mommy Dead and Dearest” e “Gypsy’s Revenge”. Nel 2019 è stata creata la serie televisiva “The Act”, dove Dee Dee e Gypsy sono interpretate rispettivamente da Patricia Arquette e Joey King.
Inoltre, tracce di questa storia sono state utilizzate nella serie satirica “The Politician” di Ryan Murphy, dove i personaggi di Infinity e Dusty Jackson presentano somiglianze con Gypsy e Dee Dee Blanchard.