Al centro della 19ma Festa del Cinema di Roma spicca la presenza dell’opera prima di Edgardo Pistone, “Ciao bambino“, presentata nella sezione Freestyle e ambientata nel rione Traiano a Napoli. Il regista, insieme ai giovani protagonisti Marco Adamo e Anastasia Kaletchuk, svela l’essenza di un film che si distacca dalla narrazione convenzionale sulla città partenopea.
L’INCONTRO FRA DUE GIOVANI PROTAGONISTI
Il film racconta l’incontro tra due giovani, Attilio e Anastasia, il primo alle prese con l’assenza del padre e problemi legati al gioco d’azzardo e all’usura, la seconda proveniente da un altro paese e costretta alla prostituzione per mantenere la famiglia. Quando le loro strade si incrociano in un contesto difficile, nasce un delicato sentimento destinato a scontrarsi con la durezza del mondo circostante.
LE RADICI PROFONDE DI CIAO BAMBINO
La genesi di “Ciao bambino“, prodotta da importanti realtà cinematografiche, affonda le proprie radici in una storia personale per il regista. Pistone sottolinea l’importanza dell’autenticità nelle storie cinematografiche, optando per interpreti non professionisti per i ruoli principali al fine di catturare la vera essenza dei personaggi.
L’ONESTÀ NELLA NARRATIVA
L’onestà emerge come elemento cardine nella visione di Pistone, che guida il film con una sensibilità autentica. Gli attori, non abituati al grande schermo, trovano nel regista un mentore che permette loro di esplorare liberamente il mondo dei personaggi, creando un legame profondo durante le intense sessioni di lavoro.
IL BIANCO E NERO COME ESPLORAZIONE CINEMATOGRAFICA
La scelta del bianco e nero nella fotografia di “Ciao bambino” si rivela come una sfida artistica e concettuale per Pistone. Questo stile visivo riesce a trasmettere un equilibrio unico tra realtà e immaginazione, delineando un universo parallelo dove i colori svaniscono, ma l’autenticità delle emozioni emerge in tutta la sua potenza.
Alla luce di queste riflessioni, “Ciao bambino” si configura come un’opera cinematografica che oltrepassa i confini della pura narrazione per offrire uno sguardo profondo e sincero sulla complessità umana, racchiusa in una cornice visiva suggestiva e coinvolgente.