Un’immagine catturata dal satellite Sentinel 2 dell’agenzia europea Copernicus rivela una linea bianca al largo della costa Adriatica, accanto a chiazze verdi vicino alla riva. Questa visione spaziale sconcertante mette in luce la diffusione di mucillagine e fitoplancton che invade le acque dell’Adriatico da settimane, minando l’immagine turistica della regione.
L’origine e la formazione della mucillagine
Nonostante gli esperti tranquillizzino sull’incolumità, il problema rappresenta un sintomo di cambiamenti significativi. Il riscaldamento globale gioca un ruolo chiave nell’aumento delle temperature atmosferiche e marine, favorendo la crescita di microalghe e mucillagine. A luglio 2024, il mese è stato tra i più caldi mai registrati, con picchi di calore senza precedenti il 22 e 23 luglio, secondo i dati di Copernicus.
Le ragioni dietro l’attacco di mucillagine all’Adriatico
L’Adriatico, essendo un mare semi-chiuso, fornisce l’ambiente ideale per la proliferazione di tali organismi, specialmente con l’aggiunta di eccessivi nutrienti provenienti dal fiume Po. Secondo Legambiente, l’apporto di azoto e fosforo dalla Pianura Padana alimenta la crescita di microalghe lungo il litorale adriatico, facilitando la formazione di mucillagine.
Un futuro di estati sempre più colpite
Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e responsabile biodiversità di Legambiente, ha sottolineato durante una conferenza a Rimini che gli eccessivi nutrienti provenienti dall’agricoltura e allevamenti in Pianura Padana, trasportati dal Po, sono tra le principali cause della proliferazione di mucillagine nelle acque adriatiche. Questo fenomeno, prevedibile, potrebbe diventare la norma nelle estati future, a meno di interventi efficaci per contrastare il riscaldamento globale e l’inquinamento delle acque.