Jude Law: i rimpianti di un attore al top della carriera

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Jude Law: i rimpianti di un attore al top della carriera - Horrormania.it

Jude Law ha recentemente condiviso uno dei più grandi rimpianti della sua carriera artistica. L’attore, famoso per la sua bellezza e il suo talento, ha rivelato di aver provato il desiderio di non aver mai lavorato tanto da giovane per contrastare il suo aspetto fisico. Oggi, a 51 anni, Law si descrive come “flaccido e calvo”, un cambiamento fisico che ha portato l’attore a riflettere sulla sua carriera e le scelte fatte in passato.

I ruoli più iconici di Jude Law: dal sex symbol al personaggio anti-convenzionale

Jude Law, noto per ruoli da cuore rubato come Dickie Greenleaf in “Il talento di Mr Ripley” e il papà sexy in “L’amore non va in vacanza”, ha saputo destreggiarsi tra personaggi molto diversi. In “Gattaca” del 1997, Law ha interpretato un’ex stella del nuoto disabile in una società ossessionata dall’eugenetica. Nello stesso anno, ne “Mezzanotte nel giardino del bene e del male”, ha recitato nei panni di Billy Hanson, un lavoratore sessuale ucciso dal compagno, un mercante d’arte interpretato da Kevin Spacey.

Per il suo ultimo ruolo in “Firebrand”, un dramma storico, Law ha dovuto subire una vera trasformazione per impersonare Enrico VIII. Invecchiato, con una lunga barba e rughe profonde, l’attore ha dichiarato di aver trovato soddisfazione nell’interpretare un personaggio così poco attraente. Law ha sottolineato che, da giovane, cercava di sovvertire il suo aspetto, giocando ruoli che richiedevano una certa energia attraente. Oggi, invece, apprezza la libertà di poter interpretare personaggi meno glamour, senza dover accendere il “pulsante” dell’attrattività.

L’attore ha svelato che interpretare Enrico VIII non è stato solo una sfida estetica, ma anche sensoriale. Law ha confessato di aver indossato un odore terribile sul set, simile a quello di “sangue, materia fecale e sudore”, per rendere il personaggio il più reale possibile. Ha raccontato di essersi ispirato alla vera storia di Enrico VIII, sottolineando l’importanza di catturare anche gli aspetti più crudi e realistici del personaggio.

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