Impatto del calore estremo sul futuro del pianeta Terra

Impatto del Calore Estremo sul Impatto del Calore Estremo sul
Impatto del Calore Estremo sul Futuro del Pianeta Terra - Horrormania.it

Uno studio recente condotto dall’Università di Bristol mette in luce la prospettiva di una prossima estinzione di massa, causata da un calore senza precedenti, che potrebbe eliminare la stragrande maggioranza dei mammiferi entro un periodo di circa 250 milioni di anni dalla Terra. I modelli climatici sviluppati tramite supercomputer per un futuro lontano anticipano un’inerzia verso condizioni climatiche estreme, accentuate dalla fusione dei continenti in un unico supercontinente caldo, secco e prevalentemente inospitale.

Aumento Inarrestabile delle Temperature

Le alte temperature sono destinate a crescere ulteriormente con l’aumento della luminosità solare, generando maggiore energia e riscaldando sempre più il pianeta. I processi tettonici previsti durante la formazione dei supercontinenti potrebbero incrementare le eruzioni vulcaniche, con conseguenti rilasci massicci di anidride carbonica nell’atmosfera. Questo fenomeno aggraverebbe ulteriormente il riscaldamento globale, mettendo a dura prova la sopravvivenza dei mammiferi, inclusi gli essere umani, che storicamente hanno saputo adattarsi a condizioni climatiche estreme.

Credit: NICOLLE R. FULLER / SCIENCE SOURCE

L’Influenza del Cambiamento Climatico Antropogenico

Nonostante il cambiamento climatico indotto dall’uomo e il riscaldamento globale siano fattori sempre più preoccupanti, la ricerca indicata suggerisce che il pianeta manterrà una buona abitabilità fino al momento in cui si verificherà questo drastico mutamento della massa terrestre. Quando il supercontinente si formerà, soltanto una piccola percentuale di terra sarà idonea alla vita dei mammiferi, stimata tra l’8% e il 16%.

La Visione di “Pangea Ultima” sull’Orizzonte

Attraverso modelli climatici avanzati, scienziati provenienti da diverse parti del mondo hanno simulato le future condizioni del supercontinente, noto come Pangea Ultima, destinato a formarsi nei prossimi 250 milioni di anni. L’utilizzo di modelli per stimare il futuro livello di CO2 si basa su studi relativi ai movimenti delle placche tettoniche, alla chimica degli oceani e alla biologia, che hanno contribuito a mappare dettagliatamente l’entità degli input e degli output di anidride carbonica. Questa ricerca evidenzia l’importanza della tettonica e della disposizione continentale anche nell’esplorazione di pianeti al di fuori del nostro sistema solare, noti come esopianeti.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *