Introduzione
Squid Game, la serie coreana uscita nel 2021, ha conquistato il pubblico di tutto il mondo diventando un fenomeno globale e una delle fiction più profittevoli per Netflix. Con 456 concorrenti impegnati in una gara mortale per vincere una grande somma di denaro, la trama ha catturato l’attenzione e generato dibattiti.
Il successo economico di Squid Game e le controversie sul compenso del creatore
Netflix ha stimato che Squid Game ha generato circa 900 milioni di dollari poco dopo l’uscita, rendendola un enorme successo commerciale. Tuttavia, dietro questo successo c’è la controversia sul compenso del creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, che ha rinunciato ai diritti d’autore e ai bonus. Questo solleva interrogativi sul modello di business adottato dalla piattaforma streaming e sul trattamento riservato ai creatori.
Netflix e le produzioni internazionali: sfruttare nuovi mercati per massimizzare i profitti
L’ascesa delle produzioni internazionali su piattaforme globali come Netflix ha portato la società a guardare a mercati come la Corea del Sud, la Spagna e l’America Latina per massimizzare i profitti. Con costi di produzione inferiori rispetto a serie statunitensi come Stranger Things, Netflix ha trovato un’opportunità d’oro nel Paese asiatico, con il 60% dei suoi abbonati che ha guardato serie coreane di recente.
I benefici e i rischi per i creativi della Corea del Sud nell’era di Netflix
L’arrivo di Netflix in Corea del Sud ha portato benefici quali maggiori budget e libertà creativa ai creativi, consentendo la realizzazione di opere come Squid Game. Tuttavia, il modello di business di Netflix, che prevede la rinuncia ai diritti d’autore e alla proprietà intellettuale, è oggetto di critiche da parte di registi e sceneggiatori sudcoreani. Questa situazione, combinata con le condizioni di lavoro estenuanti dell’industria, potrebbe portare a un conflitto imminente.
Netflix e la compensazione equa per i creatori: una sfida in evoluzione
Nonostante le controversie sul compenso dei creatori, Netflix afferma di remunerarli “più del necessario”, specialmente quelli “di alto livello”. Il CEO Ted Sarandos ha dichiarato che l’azienda garantisce un equo compenso e un sostegno adeguato ai creatori, promuovendo un ecosistema sano. Tuttavia, la questione dei pagamenti residui rimane una pietra d’inciampo nel rapporto tra Netflix e i creatori sudcoreani.