Il signore degli anelli: Dietro i titoli scelti da Tolkien

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Il Signore degli Anelli: dietro i titoli scelti da Tolkien - Horrormania.it

Negli anni Cinquanta, J.R.R. Tolkien creò un capolavoro di letteratura fantasy con Il Signore degli Anelli, un romanzo che si distaccava nettamente dalla semplicità de Lo Hobbit. L’opera non era solo un seguito, ma un racconto maturo e complesso, un rischio editoriale per Allen & Unwin in un periodo in cui il genere fantasy non godeva della popolarità attuale. Tolkien, pur accettando alcune modifiche per favorire la pubblicazione, aveva chiare idee sui titoli per i tre volumi che avrebbero composto la trilogia.

LA COMPAGNIA DELL’ANELLO: un titolo che incarna l’amicizia e l’avventura

Il primo volume de Il Signore degli Anelli fu denominato La Compagnia dell’Anello, un titolo che enfatizzava l’importanza della formazione della squadra di eroi e le loro avventure. Questo titolo, approvato da Tolkien, trasmetteva il tono più ottimista e spensierato della prima parte della storia, concentrandosi sull’alleanza dei protagonisti piuttosto che sulla crescente minaccia di Sauron.

L’ombra cresce: titoli alternativi e il simbolismo dell’oscurità

Tolkien aveva considerato altri titoli drammatici come “L’ombra cresce” o “Il ritorno dell’ombra” per riflettere il potere crescente di Sauron. L’ombra simboleggiava la minaccia costante nel romanzo, evidenziata da frasi come “l’Ombra cresce” ripetute nel testo. Nonostante queste opzioni suggestive, La Compagnia dell’Anello fu scelto per il suo tono più positivo che rappresentava l’unione degli eroi in un’epica avventura.

LE DUE TORRI: un enigma di doppia interpretazione

Il secondo volume pose maggiori difficoltà a Tolkien con il titolo Le Due Torri, poiché la narrazione si sviluppava su due trame parallele. L’autore non riusciva a stabilire con certezza a quali torri si riferisse il titolo, lasciando molteplici interpretazioni. L’ambiguità del riferimento a diverse torri come Minas Morgul e Orthanc o Isengard e Barad-dûr creava un’atmosfera enigmatica attorno a questo volume.

IL RITORNO DEL RE: un compromesso tra rivelazione e riserbo

Il terzo volume de Il Signore degli Anelli, intitolato Il Ritorno del Re, rappresentò un compromesso tra Tolkien e gli editori. L’autore riteneva che il titolo fosse troppo esplicito nel rivelare il ritorno di Aragorn come sovrano, preferendo una denominazione più enigmatica. Nonostante le sue riserve, Tolkien accettò il compromesso editoriale in un equilibrio tra la sua visione e le esigenze di pubblicazione.

I titoli riflettono il successo e la complessità dell’opera

I titoli scelti per i tre volumi de Il Signore degli Anelli sono il risultato di un equilibrio tra la visione di Tolkien e le necessità editoriali. Nonostante le iniziali difficoltà e perplessità dell’autore, l’opera ha conquistato un successo straordinario diventando un pilastro del genere fantasy. Grazie anche agli adattamenti cinematografici di Peter Jackson e alla serie televisiva Gli Anelli del Potere, Il Signore degli Anelli si è radicato profondamente nella cultura pop mondiale.

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