“Il sapore della ciliegia”: un capolavoro di profonda umanità.

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"Il Sapore della Ciliegia": Un Capolavoro di Profonda Umanità - Horrormania.it

Il capolavoro cinematografico “Il sapore della ciliegia” presentato al Festival di Cannes nel 1997 ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema. Il regista iraniano Abbas Kiarostami ha saputo creare un’opera che va oltre le semplici riflessioni sulla vita e la morte, immergendosi in territori emotivi e sensibili che colpiscono l’animo dello spettatore.

IL SAPORE DELLA CILIEGIA – LA TRAMA

La trama si sviluppa nella desolata Theran, dove il protagonista Badii cerca disperatamente qualcuno che possa seppellire il suo corpo dopo il suicidio. Tre personaggi si trovano al centro di questo intenso viaggio: un giovane soldato che fugge sconvolto, un seminarista che cerca di dissuadere Badii con argomentazioni religiose e infine Bagheri, il tassidermista che accetta la delicata richiesta.

RECENSIONE

Attraverso l’uso sapiente di primissimi piani e ambientazioni anguste, Kiarostami permette agli spettatori di immergersi nell’anima tormentata di Badii. I tre accompagnatori in questo viaggio delineano le sfumature della sofferenza umana e della ricerca di pace interiore. Bagheri, accettando l’incarico, rappresenta un punto di svolta nella narrazione, mostrando compassione e accettazione verso Badii.

Il cambiamento di scenario e atmosfera nel film, dalla desolazione alla vitalità, evidenzia il viaggio interiore del protagonista. L’interpretazione magistrale del tassidermista Bagheri, con il suo monologo profondo e toccante, aggiunge profondità alla narrazione e spinge lo spettatore a riflettere sulla vita, la morte e le scelte umane.

UNA RIFLESSIONE PROFONDA SULL’ESISTENZA UMANA

La pellicola offre spunti di riflessione filosofica sulla mortalità e sull’essenza della vita. Le parole di André Bazin, citate nel film, amplificano il messaggio di Kiarostami sull’unicità del momento della morte e sull’essenza stessa dell’esperienza umana. La conclusione del film, con il ritorno del protagonista alla vita e la rottura della quarta parete, invita lo spettatore a una profonda meditazione sulla realtà e l’illusione.

In definitiva, “Il sapore della ciliegia” è un viaggio cinematografico che suscita emozioni intense e invita a riflettere sulla complessità dell’esistenza umana. L’opera di Kiarostami rimane un capolavoro intramontabile che continua a emozionare e stimolare il pensiero critico, confermandosi come una delle opere più significative del regista iraniano.

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