Il remake femminile di Ghostbusters: le dichiarazioni di Paul Feig

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Il remake femminile di Ghostbusters: le dichiarazioni di Paul Feig - Horrormania.it

Nel mondo del cinema, il remake femminile di Ghostbusters diretto da Paul Feig ha suscitato polemiche e discussioni accese. Il regista ha recentemente rilasciato alcune dichiarazioni interessanti riguardo al film e alle motivazioni del suo presunto fallimento.

Le critiche di Feig a Donald Trump e l’impatto sul film

Durante un’intervista al The Guardian, Paul Feig ha discusso a lungo sull’accoglienza controversa riservata al remake dell’iconico film. Feig ha espresso la sua convinzione che i commenti razzisti e misogini dell’ex presidente Donald Trump e dei suoi sostenitori abbiano contribuito al fallimento del progetto cinematografico.

Feig ha sottolineato il clima politico teso del tempo, con l’elezione imminente del 2016 e le sfide affrontate da Hillary Clinton. Ha rivelato di aver notato su Twitter numerosi sostenitori di Trump che criticavano il film. L’opposizione dichiarata di Trump al remake ha fatto infuriare Feig, trasformando il progetto in una questione politica divisiva secondo lui.

La decisione di realizzare un reboot anziché un sequel

In sede di intervista, Feig ha anche spiegato la scelta di realizzare un reboot di Ghostbusters anziché un sequel. Ha menzionato che Bill Murray e Harold Ramis non erano aperti a un’altra continuazione della saga a quel punto. La scomparsa di Ramis aveva reso il processo decisionale ancora più delicato.

Feig ha riconosciuto che la presenza di Dan Aykroyd ed Ernie Hudson avrebbe potuto garantire un collegamento con i film originali, ma era consapevole dell’importanza di non danneggiarne il prestigio. La sua decisione di proporre un reboot rappresentava un tentativo di onorare il passato e allo stesso tempo rivitalizzare la saga per le nuove generazioni.

L’insuccesso commerciale e la critica negativa

Ghostbusters, nonostante il cast di talentuose attrici quali Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones, ha registrato un clamoroso insuccesso al botteghino, con perdite finanziarie significative stimate intorno ai 70 milioni di dollari. La ricezione negativa del pubblico e delle critiche riguardava principalmente la mancanza di originalità e l’incapacità di catturare l’essenza del film originale.

In conclusione, le parole di Paul Feig offrono uno spaccato interessante sul dietro le quinte di un progetto cinematografico che ha diviso il pubblico e la critica. Le sfide affrontate dal regista nel contesto di un’industria in continua evoluzione evidenziano i molteplici fattori che possono influenzare il successo o il fallimento di un film all’interno di una società complessa e mutevole.

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