Il regista iraniano dissidente, Mohammad Rasoulof, fa emozionare il pubblico al Locarno Film Festival presentando il suo ultimo lavoro, “Il seme del fico sacro”, che offre una prospettiva intima sulla rivoluzione delle donne in Iran. Rasoulof, fuggito dall’Iran, condivide il suo turbamento per ciò che accade nel suo Paese d’origine, affrontando storie famigliari e sociali attraverso gli occhi dei personaggi.
LA STORIA DI IMAN E LA SUA FAMIGLIA
Al centro del film si trova Iman, un giudice istruttore della Corte rivoluzionaria di Teheran, interpretato da Missagh Zareh. Iman, immerso nella rivoluzione delle donne, scopre un giorno la scomparsa della sua pistola, un evento che minaccia la sua carriera e la sua stabilità familiare. Convinto che il gesto sia un segno dalla sua famiglia, Iman inizia un percorso paranoico e pericoloso che coinvolge la moglie Najmeh e le figlie Rezvan e Sana .
L’ISPIRAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEL FILM
Rasoulof racconta che l’idea di questo film è nata durante la sua prigionia, quando era circondato dal movimento della rivoluzione delle donne. Uscito di prigione, il regista ha condensato le esperienze vissute in quel periodo con la sua conoscenza del sistema giudiziario iraniano per creare la trama coinvolgente e intensa di “Il seme del fico sacro”.
UN GIORNO NELLA VITA DI IMAN
Immerso nella realtà della sua famiglia e del suo Paese, Iman si troverà ad affrontare sfide personali e politiche, gettando luce su temi delicati e attuali che coinvolgono la società iraniana. Rasoulof, con la sua sensibilità cinematografica, porta sullo schermo un racconto toccante e potente che riflette l’animo di una nazione in tumulto.
IL MESSAGGIO UNIVERSALE DEL FILM
Attraverso “Il seme del fico sacro”, Rasoulof non solo narra una storia iraniana ma si rivolge a un pubblico globale, invitandolo a riflettere sulle dinamiche famigliari, sui meccanismi di potere e sulle lotte per la libertà individuale. Un’opera che, premiata a Cannes, si afferma come un importante contributo al cinema impegnato e alla riflessione sulle contraddizioni della realtà.
UNA RIVOLUZIONE SULLO SCHERMO
“Il seme del fico sacro” rappresenta non solo la voce di Mohammad Rasoulof ma un grido di speranza e di cambiamento, un invito a guardare oltre le apparenze e a cogliere l’essenza delle lotte umane per la dignità e la libertà. Un film che, attraverso la lente attenta e partecipe del regista, ci conduce in un viaggio emotivo e intellettuale che ci spinge a interrogarci sul mondo che ci circonda.