La serie “Never too late” inizia in un futuro distopico dove la natura è un lontano ricordo, relegata in una foresta inaccessibile alle persone. L’ambiente è irrespirabile, e il pianeta soffre per la mancanza d’ossigeno, introducendo spettatori nel dramma ecologico raccontato dalla serie.
UNA NUOVA PROSPETTIVA SULL’AMBIENTE E LA GIOVINEZZA
La serie, creata da Camilla Paternò, Federica Pontremoli e Simona Coppini e diretta da Lorenzo Vignolo e Salvatore de Chirico, segue un gruppo di giovani interpretati da talenti emergenti. Ambientata a Nur, in Sardegna, nel 2038, la narrazione si sviluppa in un mondo controllato dalle “milizie verdi” che proibiscono ogni contatto con la natura.
RACCONTARE LA CRISI CLIMATICA CON SPERANZA
L’approccio della serie non si limita a descrivere la catastrofe ambientale, ma cerca di trasmettere un messaggio di speranza. I protagonisti, privati dell’esperienza della natura, si trovano a lottare per riconnettersi con essa, affrontando misteri e pericoli che mettono in discussione le loro esistenze e il loro futuro.
ALLA RICERCA DI UN MONDO PERDUTO
Maria, Jacopo, Arturo, Benny, Alex e Caterina sono adolescenti che decidono di investigare un’esplosione misteriosa nella foresta proibita. Questo evento sconvolgente cambierà per sempre le loro vite, spingendoli a ribellarsi e a lottare per riappropriarsi della natura e del proprio posto nel mondo, in un contesto dove regna la tecnologia e la mancanza di contatto con l’essenza della vita.
LA TRASFERTA VERSO L’INEDITO
Nel loro viaggio verso la scoperta della natura, i giovani protagonisti si confrontano con un universo fatto di regole, divieti e segreti, intraprendendo una sfida per riconquistare ciò che è stato loro negato. La serie si concentra sul desiderio di conoscere l’ignoto, trasgredendo le norme imposte e mettendo in discussione un sistema che ha privato l’umanità della sua connessione primordiale con la terra.