Holy Shoes è la gradevolissima commedia nera diretta dall’esordiente Luigi Di Capua, noto per il suo coinvolgimento nel trio comico The Pills insieme a Matteo Corradini e Luca Vecchi. Il film ruota attorno a quattro personaggi la cui esistenza viene sconvolta, esaltata o rovinata dall’ossessione irrefrenabile per le calzature, considerate simboli e amuleti del potere degli oggetti sulla nostra vita.
Luciana e le scarpe tacco dodici: una trasformazione radicale
Il personaggio di Luciana, interpretato da Carla Signoris, è una donna sposata dallo stile grigio che, dopo aver casualmente incrociato delle scarpe nere dal tacco dodici, decide di rivoluzionare interamente la sua esistenza. Luciana, abituata a calzare semplici ballerine, si trasforma completamente nel momento in cui indossa quelle scarpe, trovando una via verso una vita mai sperimentata prima.
Bibbolino e le vendite di scarpe: tra immaturità e complicazioni
Il quarantenne Bibbolino, interpretato da Simone Liberati, è un uomo separato, caratterizzato da un’immaturità disarmante e figlio di un generale di spicco. La sua vita si intreccia con il mondo delle calzature quando inizia a vendere le scarpe che diventano il fulcro delle vicende narrate in Holy Shoes, dando vita a situazioni al limite dell’assurdo e strane complicazioni.
Sneakers da mille euro: un mondo di illusioni e tragedie
Le mitiche sneakers dal costo esorbitante sono al centro di due storie parallele nel film. La prima riguarda Filippetto, interpretato da Raffaele Argesanu, un adolescente di quattordici anni che regala alla sua amata un paio di sneakers false, scatenando conseguenze tragiche. L’altra storia coinvolge una ragazza cinese che vede nel mercato delle imitazioni la possibilità di realizzare il suo sogno di studiare negli Stati Uniti, gettandosi in un’impresa che si rivelerà piena di insidie.
Puoi commentare su questa opera cinematografica dal forte impatto visivo e tematico, che svela quanto il rapporto con gli oggetti possa influenzare la nostra esistenza e trasformare radicalmente le nostre vite, dall’anonimato alla ribalta, dal rifiuto alla conquista del potere personale.