La situazione critica dei ghiacciai
Gli esperti, durante le prime valutazioni estive sulla massa dei ghiacciai, hanno rilevato un tasso di scioglimento di circa 10 centimetri di neve e 5 centimetri di ghiaccio al giorno. Questo rapido deterioramento è confermato dall’Ufficio idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione Civile dell’Alto Adige, che ha allertato sul peggioramento accelerato della situazione.
L’allarme di Roberto Dinale
Il direttore dell’ufficio provinciale, Roberto Dinale, ha evidenziato la gravità della situazione su diversi ghiacciai chiave della provincia. Aree come il ghiacciaio di Malavalle in Val Ridanna, la Vedretta Lunga in Val Martello e la Vedretta occidentale di Ries a Riva di Tures mostrano segni preoccupanti, con circa il 50% della superficie senza neve. Le riserve di neve invernale a quote più elevate sono scarse, annunciando una stagione estiva estremamente critica.
La fusione accelerata e le sfide aggiuntive
La presenza di detriti, polveri sottili o sabbia sahariana sui ghiacciai intensifica il processo di scioglimento a causa del maggiore assorbimento di energia solare. Questi fattori aggravano ulteriormente la situazione già precaria dei ghiacciai, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante e di misure di protezione più efficaci.
In un contesto di cambiamento climatico globale, la fragilità dei ghiacciai dell’Alto Adige è un campanello d’allarme per l’intera comunità, sottolineando l’importanza di azioni tempestive e preventive per preservare questo patrimonio naturale.