Firebrand, il nuovo lungometraggio diretto da Karim Aïnouz e distribuito da Vertice 360, porterà sul grande schermo la figura del celebre re inglese Enrico VIII Tudor, uno dei sovrani più noti per la sua influenza politica e la sua vita privata. Nel film, Jude Law interpreta il ruolo del monarca inglese, mentre Alicia Vikander veste i panni di Catherine Parr, sesta e ultima moglie del sovrano.
Il ritratto di Enrico VIII da parte di Jude Law
In una recente intervista, Jude Law ha condiviso dettagli sulla sua preparazione per impersonare Enrico VIII e ha risposto a interrogativi riguardo la natura del celebre sovrano. Law ha riflettuto sull’interpretazione di Enrico VIII come seriale killer o come persona semplicemente malvagia, riconoscendo la complessità e le sfumature della figura storica.
Firebrand: la storia di Catherine Parr e Enrico VIII
_Il film Firebrand narra le vicende della regina Catherine Parr, interpretata da Alicia Vikander, e del suo rapporto tumultuoso con re Enrico VIII d’Inghilterra, interpretato da Jude Law. Mentre il re è impegnato in battaglie oltreoceano, Catherine si distingue per la sua determinazione nel diffondere idee protestanti radicali nel regno. Tuttavia, al ritorno di Enrico VIII, le cose si complicano: assillato dalle paranoie e afflitto da gravi problemi di salute, il sovrano si concentra sui radicali presenti nel regno. Catherine, consapevole dei pericoli che incombono su di lei, si circonda di alleati fidati per proteggersi da potenti avversari, ma deve confrontarsi con un marito che ha già condannato a morte due delle sue precedenti mogli.
La visione di Jude Law su Enrico VIII
Nell’intervista al magazine Collider, Jude Law ha offerto una prospettiva intrigante sulla personalità di Enrico VIII. L’attore britannico ha sottolineato il lato oscuro del sovrano, riconoscendo la responsabilità di Enrico VIII non solo nelle morti delle sue mogli, ma anche nelle numerose esecuzioni avvenute durante il suo regno. Law ha evidenziato il potere e la brutalità con cui Enrico VIII ha governato, attribuendo tale comportamento alle sue circostanze di vita e alla concezione del potere come una volontà divina.
