In anteprima al Festival del Cinema di Venezia, il nuovo film “Queer” diretto da Luca Guadagnino, e interpretato da Daniel Craig, ha ricevuto un’accoglienza entusiastica dalla critica. L’adattamento del romanzo di William S. Burroughs ha lasciato il pubblico senza fiato e ha sollevato dibattiti accesi sulla sua tematica e intensità.
CRAIG E STARKEY ALLA RIBALTA
Daniel Craig, noto anche per il suo ruolo nella serie Cena con delitto, si immerge in un personaggio complesso interpretando William Lee, un espatriato a Città del Messico alle prese con una vita fatta di lavori precari e sussidi militari. La sua ossessione per un giovane, interpretato da Drew Starkey, ne sconvolge l’esistenza, dando vita a una narrazione avvincente e controversa.
LA SEXUALITÀ ESPLICITA DI QUEER
A differenza di altri lavori di Guadagnino, come Chiamami col tuo nome e Challengers, “Queer” esplora senza filtri i desideri sessuali dei protagonisti. Le scene di sesso, definite “febbrilmente cariche” da Ryan Lattanzio di Indie Wire, risultano tra le più esplicite del cinema mainstream, suscitando reazioni contrastanti tra il pubblico e la critica.
L’ECCELLENZA DI CRAIG E LA CRITICA
La performance di Craig nel ruolo di William Lee ha ricevuto lodi unanime dai critici più autorevoli. David Rooney di The Hollywood Reporter ha elogiato la sua capacità di bilanciare affetto e crudezza, mentre Robbie Collin sul The Telegraph ha sottolineato la rappresentazione realistica e audace delle relazioni sessuali nel film.
PAROLE DI DANIEL CRAIG
In un’intervista durante il festival cinematografico, Daniel Craig ha condiviso i retroscena sulle intense scene di sesso presenti nel film, sottolineando l’importanza di rendere ogni momento autentico e significativo per lo spettatore. La sua collaborazione con Drew Starkey è stata definita sorprendente e divertente, confermando la loro sintonia sul set.
