Coralie Fargeat regista dell’horror The Substance esorta l’academy: “l’Horror merita pari opportunità”

Coralie Fargeat, regista dell’horror The Substance, sta sollevando un dibattito fondamentale all’interno dell’industria cinematografica: chiede all’Academy di valutare i film dell’orrore allo stesso livello delle altre categorie in gara per gli Oscar. La sua richiesta arriva dopo la vittoria di Demi Moore ai Golden Globe, un traguardo che Fargeat considera solo un primo passo verso il pieno riconoscimento del genere horror.

Il successo di The Substance e la vittoria di demi moore

Nel suo The Substance, Demi Moore veste i panni di una istruttrice di fitness televisiva che si sottopone a un misterioso programma medico per diventare la versione perfetta di se stessa. Il film, che vede nel cast anche Margaret Qualley, ha raccolto un grande consenso di pubblico e critica, culminato nel premio ai Golden Globe per la Moore.

Un riconoscimento che, secondo Fargeat, dimostra il potenziale dell’horror come veicolo di storie profonde e artisticamente valide, capaci di meritare la stessa attenzione riservata ai progetti drammatici o alle grandi produzioni commerciali.

La visione politica dell’horror secondo fargeat

In un’intervista appassionata, Coralie Fargeat ha dichiarato: “Non vedo i film horror come qualcosa di diverso rispetto agli altri. Sono così politici, sono un modo straordinario per raccontare molte cose in maniera cruda e molto diretta”. La regista ha sottolineato come l’horror possa essere il mezzo ideale per rappresentare contenuti complessi, questioni sociali e tematiche politiche in modo coinvolgente e non edulcorato. Per questo motivo, Fargeat auspica che l’Academy smetta di considerare l’horror un genere di nicchia e lo inserisca pienamente nelle categorie che contano durante la stagione degli Oscar.

Un’industria senza barriere: l’auspicio della regista

La Fargeat ha poi approfondito la sua prospettiva personale sul processo creativo: “Ho imparato ad accettare chi sono come regista, a non amare scrivere dialoghi, ma a esprimermi in modo visivo e particolarmente viscerale”. Questo approccio la porta a chiedere un’industria cinematografica senza limiti di genere, dove ogni film sia considerato cinema e possa competere in maniera equa. Secondo la regista, solo annullando le barriere sarà possibile far emergere la magia di tante opere che, altrimenti, rischiano di venire ignorate.

La trasformazione di demi moore in the substance

Il ruolo di Demi Moore in The Substance ha colpito il pubblico per la sua componente psicologica e per la capacità dell’attrice di mettersi in gioco. Nel film, infatti, la Moore ha affrontato temi come l’ossessione per l’immagine e la ricerca della perfezione, offrendo una performance intensa che ha commosso gli spettatori. Durante il discorso di ringraziamento ai Golden Globe, l’attrice ha criticato apertamente alcuni vecchi produttori, sottolineando la difficoltà di chi, come lei, ha provato a esplorare ruoli e generi meno convenzionali.

La nostra recensione di the substance

Se volete approfondire tutti gli aspetti chiave di The Substance, non perdete la nostra recensione che indaga le sfumature del film, le metafore sulla perfezione e la profondità tematica che caratterizzano il lavoro di Coralie Fargeat. L’horror si conferma così un genere capace di incantare, provocare e far riflettere, ponendosi come candidato ideale per gli Oscar, proprio come auspicato dalla sua regista. Il futuro del cinema passa anche attraverso la valorizzazione di opere coraggiose, pronte a rompere i luoghi comuni e a cambiare le regole del gioco.

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