La giudice Mary Marlowe Sommer del New Mexico ha deciso di archiviare il processo contro l’attore Alec Baldwin, accusato di omicidio colposo per la morte di Halyna Hutchins sul set del film Rust. Questa decisione è stata presa in seguito alla scoperta di prove cruciali nascoste dallo Stato, come riportato dal New York Times.
I LATI OSCURI DELLA VICENDA DI RUST
L’incidente tragico avvenuto durante le riprese di Rust ha sollevato dubbi sulla sicurezza nei set cinematografici. Alec Baldwin è stato coinvolto nel momento in cui, accidentalmente, ha sparato un colpo mortale alla Hutchins, colpita da proiettili veri erroneamente caricati dalla responsabile delle armi, Hanna Gutierrez. Quest’ultima è stata condannata per omicidio colposo.
LA DIFESA DI BALDWIN E LE MANCANZE NELLE INDAGINI
La difesa di Baldwin ha sempre sostenuto la sua estraneità ai fatti, poiché non gli spettava verificare il carico della pistola. Durante l’udienza, l’avvocato Alex Spiro ha rivelato che alcune prove cruciali erano state nascoste alla difesa, compromettendo il processo. Questo ha sollevato dubbi sulla trasparenza dell’indagine sul caso.
UNA SCONFITTA PER LA PROCURA E LA CHIUSURA DEL CASO
Nonostante i contrasti tra difesa e prosecuzione, la giudice ha accolto le ragioni dell’attore, portando così alla chiusura del caso Rust. Questa conclusione rappresenta un sollievo per Baldwin, che aveva un ruolo chiave sia davanti alla telecamera che dietro le quinte. L’attore ha espresso il suo cordoglio per l’accaduto, riaffermando la sua non responsabilità.
UN NUOVO CAPITOLO PER BALDWIN E IL FUTURO DI RUST
Con l’esito del processo, Alec Baldwin può finalmente voltare pagina e concentrarsi su nuovi progetti. Nel frattempo, il film Rust dovrà fare i conti con le implicazioni legali e le lezioni apprese da questa tragica vicenda. Resta ora da vedere cosa riserva il futuro per l’attore e l’industria cinematografica.