Angelina Jolie, nota attrice e produttrice cinematografica, ha recentemente svelato il proprio coinvolgimento nella produzione della commedia di Broadway The Outsiders. Ciò che rende questa notizia ancora più interessante è il fatto che non è stata sola: sua figlia Vivienne, di 15 anni, ha avuto un ruolo attivo all’interno del progetto. In un’intervista rilasciata a Deadline, Jolie ha riconosciuto il contributo fondamentale di Vivienne nell’essere coinvolte in questa avventura teatrale.
Il legame tra madre e figlia nel mondo del teatro
Durante il processo di produzione, Vivienne è stata una presenza costante accanto alla madre. Angelina Jolie racconta che è stata proprio la passione di Viv per il teatro a iniziar a tutto: “Mia figlia Viv ama il teatro. Apprezza tutto il teatro ma ci sono generi che apprezza di più. È andata a vedere The Outsiders a La Jolla circa cinque volte e me ne ha parlato, e io avevo letto il libro e visto il film anni fa“. È stato durante una di queste visioni che Vivienne ha coinvolto Angelina, invitandola a vedere lo spettacolo insieme. Questo è stato un momento significativo per Jolie, che ha potuto osservare da vicino l’impatto che lo spettacolo aveva su sua figlia: “Stavo davvero osservando l’effetto che stava avendo sulla mia giovane figlia e quello che mi diceva di se stessa, e stavo imparando cosa era importante per lei e perché si collegava così profondamente a lei“.
Un coinvolgimento che va oltre l’apprezzamento
Il coinvolgimento attivo di Angelina Jolie e Vivienne nello sviluppo di The Outsiders è proseguito quando i produttori hanno deciso di coinvolgerle attivamente nel processo creativo. “Viv e io ci siamo seduti insieme e abbiamo scritto cosa ci piaceva, cosa ci incuriosiva. E hanno risposto ai nostri appunti. Per me è stato un momento per saperne di più su Viv, non per me pensare di diventare una produttrice,” ha ricordato Jolie. La loro partecipazione è stata accolta con entusiasmo dal team di produzione, che ha apprezzato il loro contributo. Angelina ha sottolineato la sua volontà di essere un supporto e di imparare dagli altri professionisti coinvolti nello spettacolo: “Volevo davvero essere solo un supporto, ascoltare e condividere i miei pensieri dove utile. La maggior parte delle volte mi limitavo semplicemente ad ascoltare. Ho così tanto rispetto per Danya e il suo lavoro, e come regista ho imparato così tanto guardandola, come si assicura che gli artisti che stavano facendo un lavoro così speciale fossero ascoltati e supportati“.